Da ieri c'è anche Sky nel mondo della telefonia fissa. Ma con un'offerta (Sky Wifi) che non fa tremare i polsi ai concorrenti. Il prezzo proposto al mese per la connessione su rete in fibra è al top del mercato: 29,90 euro, telefonate escluse, come Tim che però offre i contenuti di Tim Vision.
Per chiamare bisogna aggiungere altri 3 euro (mentre Tim, da oggi, le include). Senza contare che fino a settembre l'offerta è riservata solo ai già clienti Sky ed è solo in 26 città che saliranno a 120 tra qualche mese. Però dopo 230 milioni di investimenti e 270 assunti per il servizio tlc bisognava partire comunque, nonostante i ritardi di Open Fiber, che fornisce la connettività, nella realizzazione della rete nelle aree bianche, quelle a fallimento di mercato, dove sarebbe stato più facile per Sky fare proseliti.
L'ad di Sky Italia, Maximo Ibarra, un lungo passato nelle tlc, è stato ad di Wind e ha anche lavorato in Open Fiber, però non si scompone. Anzi per Open Fiber e la sua rete ultraveloce, che a Milano è quella di Metroweb usata, come nelle altre città, anche da altri operatori, sono lodi sperticate per la qualità del servizio. Che Sky ha certamente potenziato grazie all'esperienza nel settore di Comcast, la società Usa che controlla la pay tv europea avendola comperata da Rupert Murdoch. Sky Wifi è dunque pensato per portare alle famiglie un hub potente, ossia un modem, dove collegare tutti i dispositivi domestici. Insomma chi sperava su una offerta bundle molto vantaggiosa per vedere i contenuti di Sky è rimasto deluso. «Arriverà - ha detto Ibarra - ma solo tra qualche mese». Forse perchè la pandemia, che ha bandito il calcio dall'offerta Sky per quasi 4 mesi, è stata penalizzante per la pay tv che, secondo indiscrezioni, avrebbe perso il 10% degli abbonati. Ovviamente Ibarra non ha fornito numeri limitandosi a parlare di grande fedeltà degli utentii che hanno scaricato 66 milioni di contenuti al mese durante la pandemia.
Quanto a Sky Wifi, per le aree dove non è presente Open Fiber, la società controllata da Enel e Cdp - per la quale c'è l'interesse all'acquisto del 50% da parte del fondo Macquarie - si appoggerà alla rete Fastweb. Insomma niente Tim anche perchè sia Open Fiber sia Fastweb possono fare prezzi di accesso alla loro rete migliori di quelli dell'ex-monopolista che ha tariffe fissate dell'Authority anche per la rete in fibra.
Insomma al momento è facile fare concorrenza a Tim. Che ieri è però salita in Borsa del 7,76% dato che l'eventuale ingresso di un fondo in Open Fiber potrebbe accelerare le trattative per la realizzazione di una rete unica.
Sul tema i concorrenti di Tim (Vodafone, WindTre e ora Sky) certamente daranno battaglia. La linea è quella tracciata ieri da Ibarra. «Sono convinto della bontà della rete unica.
La cosa importante è che come azionista di controllo non ci sia un player verticalmente integrato (ossia Tim ndr), ma un soggetto neutrale». Quanto alla possibilità di un investimento nella rete, Ibarra non lo esclude per «il ruolo nelle tlc del nostro azionista di controllo, Comcast».
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