Il paradosso è sempre dietro l'angolo ogniqualvolta un'iniziativa sia gestita dallo Stato italiano. Il cashback, dunque, non poteva fare eccezione a questa ineludibile legge di Murphy. Da qualche giorno giungono segnalazioni circa il conteggio da parte dell'App IO delle transazioni effettuate per pagare le utenze domestiche con mezzi elettronici come carte e bancomat presso negozi fisici come uffici postali o tabaccherie. Non è stato possibile ottenere un immediato riscontro da parte dei gestori del servizio come PagoPA e Sogei, ma i tecnici del ministero dell'Innovazione, retto da Paola Pisano, evidenziano che «sono inclusi nel programma Cashback tutti i pagamenti effettuati con strumenti di pagamento elettronici presso punti fisici (non online)». D'altronde, non si possono non registrare due indizi che lasciano pensare che il piano cashless, studiato per incoraggiare gli acquisti con i mezzi di pagamento elettronici, si applichi anche al saldo delle bollette e, persino, di Imu e altre tasse ove sia possibile pagarle con le carte. Le Faq del sito cashlessitalia.it riportano tra i pagamenti esclusi, oltre a quelli effettuati online, sugli Atm e agli addebiti su conto corrente, figurano anche le operazioni ricorrenti con addebito su carta. Dunque nulla osta, ove la bolletta non sia stata domiciliata sul proprio strumento di pagamento, al pagamento presso un ufficio postale o una tabaccheria con la propria carta e dunque al suo computo nel piano rimborsi del 10 per cento. Tant'è vero che Enel X ha attivato il cashback per i titolari di conto Enel X Pay che saldano la bolletta presso i negozi Enel Puoi. Nexi, il principale gestore di carte di pagamento in Italia, assicura invece che il monitoraggio è stringente e si basa sui codici Ateco degli esercenti, dunque tali transazioni dovrebbero essere escluse.
A più di una settimana dalla partenza dell'iniziativa, quindi, siamo ancora nel campo dei condizionali. Ma qualche conclusione si può già trarre. Primo: il cashback, volente o nolente, incentiverà gli assembramenti perché converrà tentare la sorte pagando una bolletta in tabaccheria (per accedere al cashback di Natale occorrono 10 pagamenti) piuttosto che rinunciare a priori con l'online.
Secondo: il mini-rimborso, che doveva contribuire a «stanare» potenziali evasori con i pagamenti tracciabili, potrebbe ritorcersi contro lo Stato, costretto a pagare «sconti» sulle bollette e, perché no, anche sulla tanto contestata Imu, se si paga dal tabaccaio.
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