L'ingresso dei libri Rizzoli nel Gruppo Mondadori è stato appena ufficializzato. E vi confesso la mia grande emozione nel condividere con voi l'orgoglio e la soddisfazione per questo, e nell'esprimere il più sincero, il più caloroso benvenuto ai colleghi della Rizzoli. Non credo di peccare di enfasi dicendo che è un passaggio storico nella lunga vita di queste due case editrici, ma anche in quella dell'intera editoria italiana.
La Mondadori si è preparata a questa svolta con un lungo e difficile lavoro avviato alcuni anni fa per lasciarsi alle spalle una situazione che si era fatta delicata. Ognuno è stato chiamato a svolgere la sua parte, nessuno si è tirato indietro. I conti sono tornati in ordine, finalmente abbiamo potuto riprendere a guardare con fiducia e concretezza al nostro futuro.
Oggi la Mondadori torna a crescere, focalizzandosi sulle attività che le hanno consentito oltre un secolo di successi: i periodici e i libri. Anche sui primi ci siamo dati obiettivi ambiziosi: stiamo fra l'altro trattando in esclusiva, lo sapete, l'acquisizione del settore media di Banzai, una realtà cui siamo interessati per accelerare il nostro sviluppo digitale. Per quanto riguarda i libri, che comprendono naturalmente anche il retail, mi pare che l'investimento appena realizzato dimostri in modo inequivocabile quanto grande sia la nostra fiducia nelle loro prospettive di sviluppo, per il trade così come per l'education, e quale peso strategico riteniamo debbano avere nella Mondadori di domani.
Nemmeno in una giornata come questa è possibile dimenticare le rinunce, tanto pesanti quanto ingiuste, che ci sono state imposte, a cominciare dall'alienazione di due case editrici come Bompiani e Marsilio. Ma oggi guardiamo avanti, questa operazione guarda avanti, guarda alle tendenze che stanno contrassegnando la grande editoria a livello mondiale. Crescere è una scelta e al tempo stesso una necessità.
Ci aspetta un lavoro delicato ma entusiasmante affinché l'arrivo di Rizzoli in Mondadori possa dare i risultati migliori per tutti. È una precisa responsabilità che ci siamo assunti. Abbiamo ben chiaro qual è il presupposto fondamentale: garantire per le case editrici che da oggi si uniscono a noi, a cominciare dagli assetti organizzativi, quella libertà di espressione e quella tutela della propria identità che il Gruppo ha sempre assicurato a ciascuna realtà editoriale.
Per la mia famiglia, che della Mondadori è l'editore da oltre 25 anni, in questo lungo sodalizio i motivi di orgoglio non sono certo mancati. Da oggi, abbiamo qualche motivo in più. Perché siamo convinti che questa risulterà una operazione positiva per l'intera editoria italiana e in definitiva per il nostro Paese.
Ma l'orgoglio più grande resta quello di lavorare assieme a persone perbene, professionisti seri, determinati, capaci. E da oggi sappiamo di poter contare su altri eccellenti professionisti, in grado di dare a questo Gruppo un contributo sotto ogni profilo prezioso.
Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questa storica giornata, ancora un benvenuto a tutti coloro assieme ai quali - è più che una speranza, deve diventare una certezza - potremo vivere altre giornate come questa.
Buon lavoro a tutti,
Marina Berlusconi
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