Decolla la privatizzazione di Ita. Il governo ha deciso di accelerare il dossier sulla vendita dell'ex compagnia di bandiera e, nel consiglio dei ministri che si è riunito ieri mattina per varare il Milleproroghe, ha modificato il Dpcm che definiva la vendita dell'ex Alitalia, riscrivendo completamente le regole. Secondo indiscrezioni sarebbero state introdotte una serie di importanti modifiche sulla vendita, prevedendo la possibilità di uno o più aumenti di capitale riservati al nuovo socio: in pole position c'è Lufthansa, che diventerà il partner industriale del vettore italiano. Il primo impegno ipotizzato sarebbe intorno ai 200 milioni e l'ingresso avverrebbe con una quota di minoranza tra il 40 e il 49%, che poi salirebbe gradualmente nel tempo.
Di fatto, dunque, finisce in soffitta la modalità di vendita prevista dal governo Draghi che si basava sulla cessione tout court delle quote pubbliche. Non solo. Secondo il Dpcm, il prezzo per l'acquisto di Ita dovrà ora tener conto del valore del patrimonio netto della società, a differenza del provvedimento precedente che non conteneva indicazioni sul prezzo.
I patti parasociali tra il Tesoro e l'acquirente dovranno prevedere che il ministero, fino all'eventuale definitiva uscita dal capitale, abbia diritti di governance tali da assicurare un adeguato presidio sulle decisioni di rilievo su obiettivi e sviluppo industriale. Il Dpcm di fatto rinnova la procedura per la dismissione disciplinata da un precedente analogo provvedimento e registra il fatto che il precedente passaggio debba essere considerato concluso. Per questo il decreto del presidente del Consiglio riavvia la procedura, con alcune modifiche, prevedendo tra l'altro l'avvio di una trattativa diretta, ma anche che la controparte sia individuata tra i soggetti che avevano partecipato alla precedente offerta. Inoltre, diventa rilevante, ai fini della vendita, il piano industriale del candidato acquirente di Ita.
L'operazione del governo Meloni si basa su tre aspetti chiave che la trattativa in corso con i tedeschi sembra rispettare: la garanzia dei livelli occupazionali, lo sviluppo delle rotte e del network internazionale; la difesa e la promozione del made in Italy. Lato occupazionale, l'ad di Ita Fabio Lazzerini ha ieri precisato che «gli ex dipendenti Alitalia sono il bacino di riferimento, perché abbiamo consapevolezza che ci sono persone in cig pagata dallo Stato che hanno professionalità e che sono ottime per le nostre esigenze».
Sul fronte dei tempi, la prossima settimana è attesa una riunione del cda di Ita per mettere a punto l'operazione che porterà al matrimonio Lufthansa: sarà cruciale la governance. Con questa operazione Lufthansa avrà la leadership sul mercato europeo, superando la concorrente storica Air France-Klm.
Tutto questo, in un momento
in cui Ita ha riacquistato anche un minimo di potere contrattuale. «Per la prima volta, negli ultimi venti anni nel budget della compagnia di bandiera italiana, i ricavi superano i costi», ha rimarcato lo stesso Lazzerini.
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