La nuova Alitalia non passa il test Ue

L'Europa chiede più garanzie sulla discontinuità. Il governo: "Vertice costruttivo"

La nuova Alitalia non passa il test Ue

Altra fumata nera per Alitalia: il terzo incontro in un mese tra la commissaria Ue Margrethe Vestager e ministri italiani titolari del dossier Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico), Daniele Franco (Economia), Enrico Giovannini (Infrastrutture) non ha sciolto nessuno dei nodi che bloccano il futuro della compagnia.

I ministri hanno definito il vertic e«costruttivo», rimandando a un nuovo incontro «nei prossimi giorni alla luce di ulteriori approfondimenti tecnici» e ribadendo l'obiettivo di creare «un vettore solido, sostenibile e indipendente». Ma di concreto ancora nulla. Tutto ruota attorno al concetto di «discontinuità» tra vecchia Alitalia, quella commissariata che sta continuando a volare, e Ita, la new company pronta a rilevarne una parte delle attività. Il problema è come passare il testimone alla nuova realtà «bonsai» che avrà una quarantina di aerei.

Un fatto pare acquisito: Ita non dovrà partecipare a una gara per acquisire gli asset aeronautici della compagnia. «Sebbene una gara d'appalto pubblica, aperta, trasparente, incondizionata e non discriminatoria sia il modo migliore per stabilire un prezzo di mercato, essa non è un presupposto assoluto per garantire la discontinuità economica»: questo il pensiero di Margrethe Vestager.

Passaggio diretto, sì, ma con una barriere più alte. La gara andrà bandita per gli altri pezzi in vendita, attività di terra, handling e forse Mille miglia, e a queste gare Ita parteciperà in minoranza, assieme a un partner industriale. Quanto all'aviation, la semplificazione di vendere in via diretta a Ita ha un prezzo: quello di maggiori garanzie, appunto, di discontinuità. Così la trattativa è accesa soprattutto sugli slot di Linate, un patrimonio caratteristico della compagnia, primo operatore sullo scalo milanese, e di grande valore anche identitario: quanti e come andranno lasciati è il tema dei prossimi colloqui, che sono lunghi e complessi.

Stando a valutazioni correnti, Ita non potrà decollare prima di giugno (quando all'avvio del progetto era stato indicato aprile); questo significherà perdere molte opportunità offerte dalla stagione estiva, quella più redditizia per il trasporto aereo. Il freno che blocca Ita è un regalo a tutti i concorrenti: le low cost EasyJet, Ryanair, Wizzair e i principali vettori tradizionali stanno già investendo per l'estate. Alitalia è ferma e i suoi spazi fanno gola a tutti.

In serata i lavoratori della vecchia Alitalia hanno tirato un sospiro di sollievo perchè la Commissione Ue ha autorizzato il governo italiano a versare 24,7 milioni come terza tranche di ristori: lo stipendio di marzo, che sembrava a rischio, è salvo. Bruxelles ha dichiarato che la cifra è conforme alle norme europee sugli aiuti di Stato.

Si tratta comunque di quasi la metà di quanto era atteso, 55 milioni, che in precedenza dovevano essere addirittura 77. Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha dichiarato che il governo sta lavorando per ridurre al minimo il numero degli esuberi.

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