Arrivano i nuovi assegni: cosa cambia sulle pensioni

Sul fronte previdenziale un agosto pieno di novità: aumenti per quelle di invalidità e scattano i rimborsi col 730. Tutte le cifre

Arrivano i nuovi assegni: cosa cambia sulle pensioni

Le pensioni subiranno in queste settimane notevoli cambiamenti. Cambiano, in particolare, gli assegni di invalidità e il rimborso del 730. Dal primo agosto è scattato, infatti, l’aumento dell’assegno per gli inabili al lavoro che passa da 286,81 euro a 516 euro mensili. È stata la Corte Costituzionale a stabilirlo con la sentenza del 23 giugno scorso. In quella data i giudici avevano decretato l’illegittimità dell’importo della pensione di invalidità in quanto ritenuto basso e inadeguato a soddisfare le più elementari esigenze di vita di carattere quotidiano.

Il Parlamento ha stanziato risorse per circa 46 milioni di euro per questo scopo. Molto probabilmente tale incremento diverrà strutturale attraverso la legge di Bilancio 2021. L’incremento spetta solo agli invalidi civili totali. Si tratta degli invalidi civili con una percentuale del 100%. Quindi coloro che non sono in grado di svolgere un’attività lavorativa e dunque procurarsi le risorse economiche per poter vivere. Nella bozza del decreto Agosto, come scrive Qui Finanza, si legge che avranno diritto alla maggiorazione sociale della pensione gli invalidi civili totali, ciechi assoluti e sordomuti a partire dai 18 anni invece che dai 60 anni. La bozza rivede la legge n. 448 del 2001 che a sua volta aveva già abbassato l’età per questa categoria di soggetti disagiati, portandola dai 70 ai 60 anni.

La Corte Costituzionale ha deciso, infatti, che gli invalidi civili totalmente inabili al lavoro hanno diritto alla pensione fin dal compimento dei diciotto anni, senza aspettare i sessanta. Per la Consulta è irragionevole il requisito anagrafico stabilito dalla legge dal momento che le minorazioni psico-fisiche non dipendono dall’invecchiamento, ma derivano a monte da una condizione patologica intrinseca.

La Suprema Corte ha pronunciato una sentenza in cui condanna l’importo delle pensioni di invalidità civile, ritenute illegittime. L’Inps nell’erogare l’invalidità rilascia un importo che raffrontato alla vita reale, risulta essere poco dignitoso per chi vive una condizione di disabilità.

Negli ultimi mesi abbiamo sentito parlare molto dell’articolo 38 della Costituzione e della mancanza di tutele per il diritto leso, in virtù del quale i portatori di handicap a cui viene approvata un’invalidità al 100% hanno diritto al riconoscimento del mantenimento e all’assistenza sociale. Ma le novità non sono finite.

Contrariamente a quanto accadeva negli anni scorsi, quando il rimborso 730 (il credito fiscale) era previsto a partire dal mese di agosto, quest’anno è collegato alla data di invio della dichiarazione dei redditi. La scadenza per l’invio del 730, di solito fissata al 23 luglio, è stata prorogata al 30 settembre dal decreto Cura Italia. C’è da sapere che l’Inps effettua i rimborsi a partire dal secondo mese successivo a quello in cui ha ricevuto il prospetto. I rimborsi potranno arrivare quindi a partire dal mese di ottobre 2020.

Nel caso in cui il rimborso non venga effettuato per qualsiasi motivo, si può farne richiesta all’ufficio

dell’Agenzia delle entrate del luogo di residenza, allegando una certificazione con cui il datore di lavoro o l’ente pensionistico attesti di non aver eseguito il conguaglio e quindi di non aver effettuato il rimborso.

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