I paesi produttori di petrolio (Opec) riuniti a Vienna hanno raggiunto un’intesa che prevede un taglio della produzione. Lo riferiscono fonti ben informate all’agenzia Interfax. Tre Paesi, però, dovrebbero essere esentati dall'accordo. Sono Iran, Libia e Nigeria. Il cartello petrolifero è formato da 14 Paesi. La produzione passerà dai 33,6 milioni di barili attuali, ai 32,5.
L'Arabia Saudita taglierà la propria produzione di 0,5 milioni di barili, portandola a 10,06 milioni di barili al giorno. Lo riferisce una fonte a Reuters, che ha inoltre anticipato che l'Indonesia è stata sospesa dall'organizzazione e che l'Iran ha accettato di limitare la produzione a 3,797 milioni di barili al giorno.
All’iniziativa, che ha l’obiettivo di risollevare le quotazioni del greggio, dovrebbe partecipare anche la Russia (che dell’Opec non fa parte), con una flessione dell’output pari ad almeno 400 mila barili al giorno. I paesi dell’Opec prevedono che anche altri produttori esterni al cartello (come, ad esempio, il Canada) si uniscano al taglio e si aspettano da loro il ritiro dal mercato di altri 200 mila barili al giorno.
Le sole voci di una possibile riduzione della produzione, stamani
date per certe dal segretario generale dell’organizzazione dei paesi produttori, Mohammed Barkindo, hanno subito innescato il rialzo dei prezzi del greggio Wti oltre quota 48 dollari (+7%).
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