Ora Sky e Iliad scelgono la rete di Open Fiber per sfidare Tim nel fisso

La corsa al mercato all'ingrosso e i paletti dell'Authority sulle tariffe. Soffre il titolo

Ora Sky e Iliad scelgono la rete di Open Fiber per sfidare Tim nel fisso

Open Fiber fa il pieno di clienti wholesales. Oltre agli operatori Vodafone e Wind arrivano anche Sky, che lancerà la sua offerta sulla telefonia fissa a partire probabilmente da metà giugno, e Iliad. Quest'ultima ipotesi ha provocato ieri un altro scossone al titolo Telecom in Borsa che, in una giornata positiva, era arrivato a perdere il 3% per poi chiudere a meno 0,99%. Proprio la telefonia fissa ha infatti pesato sui conti del primo trimestre: Telecom ha visto un calo nel numero di clienti consumer (ora vicini ai 17 milioni, di cui 7 milioni in fibra) e wholesales, ossia gli operatori.

Secondo gli analisti una accelerazione della società fondata da Xavier Niel sul mercato del fisso, che era previsto solo nel 2021, è una cattiva notizia per il gruppo guidato da Luigi Gubitosi, che ha la maggior quota di mercato nel fisso e anche nella cosiddetta «banda ultralarga», ossia collegamenti superiori ai 30Mb. Secondo una rilevazione, al 31 dicembre scorso, Tim in questo settore aveva una quota di mercato del 43,5%, seguita da Vodafone (16,4%), Fastweb (15,1%), Wind3 (13,8%), Linkem (3,7%) ed Eolo (2,7%) che usano però la tecnologia Fwa (ossia wireless) e Tiscali (2,6%). Nella telefonia fissa la concorrenza è comunque meno «facile» rispetto al mobile e non solo per una questione di qualità. Per cambiare gestore infatti è consigliato sostituire il modem di casa con quello dell'operatore prescelto. Una operazione meno semplice rispetto alla sostituzione della sim nello smartphone.

L'ingresso di Sky nella telefonia fissa e nel broadband «rappresenta la naturale evoluzione del business di un'azienda che distribuisce contenuti», ha spiegato l'ad di Sky, Maximo Ibarra; per Iliad, secondo gli analisti, si tratterebbe invece di una strategia difensiva.

L'accelerazione delle trattative con Open Fiber per l'entrata nel fisso potrebbe essere infatti legata alla necessità di fronteggiare i costi crescenti (in particolare verso Wind3) per l'utilizzo della rete mobile, considerando la recente esplosione del traffico dati durante la pandemia.

Ci sarebbe così l'opportunità di dirottare parte del traffico dati sulla rete in fibra. Per un quadro completo servirebbero però i dettagli dell'offerta. Iliad potrebbe premere l'acceleratore sulle tariffe, anche perchè Open Fiber non ha vincoli tariffari imposti dall'Authority, come invece ha Telecom, per i clienti «all'ingrosso», ossia gli operatori, e può dunque praticare a questi ultimi tariffe molto competitive. Tanto per fare un esempio per la fibra (Ftth) Telecom deve far pagare agli operatori che vogliono usare la sua rete 15,45 euro al mese, per l'Fttc, ossia fibra fino al cabinet e rame fino in casa 12,98 euro e per l'unbundling, ossia il solo accesso alla rete che permette di navigare a 7Mb, 8,96 euro. Open Fiber invece può praticare agli altri operatori i prezzi che vuole per la sua fibra nelle «aree nere», ossia quelle più interessanti mentre ha prezzi regolamentati nelle «aree bianche», quelle «a fallimento di mercato», dove ha vinto i bandi Infratel per 2,5 miliardi, ma è in ritardo nella realizzazione della rete in fibra.

Gli analisti di Equita hanno comunque tenuto a sottolineare che «gli operatori di rete fissa continueranno a utilizzare ampiamente la rete di Tim (Fttc, in rame e fibra ndr) in modo da poter

proporre le loro offerte sul fisso con una copertura nazionale».

Da sottolineare inoltre che, negli ultimi due mesi, Tim ha attivato circa 7mila cabinet per consentire l'accesso a banda ultralarga a oltre un milione di famiglie.

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