"Ecco cosa c'è davvero dietro alla guerra contro contanti..."

Letizia Giorgianni, presidente dell’associazione vittime del Salva Banche, commenta le scelte del governo in economia

"Ecco cosa c'è davvero dietro alla guerra contro contanti..."

“Anche per il Covid, così come per il problema del sistema bancario e della tutela del risparmio degli italiani, il governo risponde con le ormai consuete misure spot e temporanee, già viste nei decreti 'Cura Italia' o 'Rilancio' ”. A dirlo a ilGiornale.it è Letizia Giorgianni, presidente dell’associazione vittime del Salva Banca e consulente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario dal maggio 2020.

E lei giudica negativamente anche gli ultimi provvedimenti in materia fiscale?

"Mentre il Conte-bis si appresta ad annunciare la nuova pioggia di bonus procediamo senza nessun tipo di paracadute nell'inevitabile baratro della recessione. Nelle nuove misure da 25 miliardi complessivi, che dovrebbero essere presto approvate dal Consiglio dei ministri, ci sono misure per la ristorazione e il commercio al dettaglio che rischiano di non rispondere alle vere necessità del tessuto economico e commerciale del nostro Paese, rinviando solo di qualche mese la chiusura di molte attività".

A tal proposito, il governo discute ancora sul bonus ristorazione. Lei cosa ne pensa?

"Neppure questa volta infatti si parla di erogazione diretta delle risorse agli esercenti, ma di un incentivo al consumo fino al 31 dicembre che prevede uno storno su una parte dell’importo speso in bar e ristoranti con carta di credito o bancomat. Nelle intenzioni questo renderebbe più semplice il già complicato meccanismo del rimborso, anche sul fronte della lotta all’evasione fiscale".

Si spieghi meglio. Perché è contraria ai pagamenti elettronici?

"Il pagamento effettuato con il Pos è solo l'ennesimo favore alle banche, visto che abbiamo le commissioni più alte d'Europa che, secondo uno studio di Altroconsumo, arrivano fino all’11% per gli esercenti. Se si vuole eliminare il contante, si dovrebbero almeno ridurre le commissioni bancarie anche perché non è così che si combatte l’evasione.

È necessario ridurre le aliquote. In qualsiasi paese del mondo funziona così: più tasse, più evasione, meno tasse, meno evasione. Ma come sempre i problemi non si affrontano, si eludono o forse si peggiorano. La politica dei bonus a pioggia per monopattini, vacanze o auto, infatti, non risponde al bisogno di liquidità delle imprese".

Liquidità che arriva alle imprese attraverso le banche private. Com’è lo stato di salute degli istituti di credito italiani?

"Le banche continuano a saltare trascinando con sé i risparmi degli italiani e obbligando lo Stato a interventi pubblici a spese dei cittadini, eppure non si è mai fatto nulla per rimediare questa falla. Come emerso anche nella scorsa commissione d’inchiesta sul sistema bancario c’è un enorme problema con la vigilanza. Ma nonostante ciò nessuno ancora l’ha mai messa in discussione. Questo significa che i risparmi degli italiani sono all’interno di una roulette russa, può andar bene, ma può andar male e allora un bel giorno scopro che i tuoi soldi sono andato in fumo. Dopo Bari sono stata Chiamata in Sicilia, da un comitato di risparmiatori della banca popolare agricola di Ragusa dove da quattro anni che tentano disperatamente di rientrare in possesso dei loro risparmi, ma la banca ha venduto loro delle azioni illiquide, e adesso non hanno più mercato. Cosa faceva Banca d’Italia quando questa banca vendeva prodotti così rischiosi a pensionati, nonne e casalinghe?".

Lo Stato come potrebbe intervenire?

"È assolutamente necessario, parallelamente all’attività che la magistratura ordinaria svolge, un sindacato di legittimità e di merito da parte di una commissione permanente sull’operato della Consob della Banca d’Italia e di altri organismi di vigilanza previsti dalla legge affinché non si ripeta ciò che è accaduto col Monte dei Paschi di Siena.

In quel caso c’è stato un rimpallo di responsabilità fra Consob, Banca d’Italia, società di revisione che hanno finito per confondere in modo irrimediabile, agli occhi degli inquirenti, i gravissimi e macroscopici errori compiuti nella mancanza di intervento degli organismi di vigilanza".

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