Cayman, Stati Uniti e Svizzera: sono questi i primi tre Paesi che occupano il podio della classifica che mette in fila le nazioni conosciute come paradisi fiscali e che attraggono più soldi e ricchezze occulte.
Come ha sottolineato Il Sole 24 Ore, la Tax Justice Network ha stilato un nuovo elenco dei paradisi fiscali; la top 10 presenta diverse sorprese e altrettante incognite. Innanzitutto vale la pena concentrarsi sugli Usa, che alla fine sono riusciti a superare la Svizzera; Washington, per la prima volta nella sua storia, ha sorpassato la Confederazione elvetica in quanto a minore trasparenza fiscale.
Ricordiamo che la Svizzera è sempre stata considerata il paradiso fiscale per eccellenza grazie a una giurisdizione finanziaria segreta. Oggi gli elvetici devono tuttavia accontentarsi della medaglia di bronzo e occupare il terzo slot del Financial Secretary Index 2020. In vetta alla classifica troviamo le Cayman, inserite tra l’altro nella lista nera dei paradisi fiscali dall’Unione europea in compagnia di Palau, Panama, Seychelles, Fiji, Oman, Samoa, Trinidad e Tobago, Vanuatu e i tre territori Usa delle American Samoa, Guam e Isole Vergini Usa.
Su cosa si basa l’indice di segretezza finanziaria? In primis sull’opacità delle giurisdizioni, quindi sull’intensità con cui il sistema legale e finanziario consente ai soggetti benestanti e ai criminali di nascondere e riciclare denaro proveniente dal resto del mondo. Tra gli altri fattori considerati, troviamo il volume delle attività finanziarie realizzate nel Paese dai non residenti e con la segretezza finanziaria garantita.
La classifica dei paradisi fiscali
Per quanto riguarda l’Unione europea, Lussemburgo e Olanda sono le nazioni che si piazzano più alto, rispettivamente al sesto e ottavo posto. Ma la vera sorpresa, oltre al citato sorpasso americano sulla Svizzera, riguarda la Gran Bretagna, che ha letteralmente scalato posizioni su posizioni, passando dal 23esimo posto del 2018 al 12esimo del 2020. Calcolatrice alla mano, sono 11 posizioni in appena due anni. Il motivo? Il Paese sta diventando una meta molto ambita da riciclatori e criminali.
Tornando agli Usa, il governo americano offre segretezza e agevolazioni fiscali per i non residenti, tanto a livello federale quanto all’interno dei singoli Stati. Cosa molto importante, Washington non ha aderito al Common Reporting Standard (Crs) dell’Ocse, ovvero lo standard globale relativo allo scambio di informazioni. Eppure gli Usa impongono agli altri Paesi il rispetto del loro standard, e questo significa che tutte le nazioni sono tenute a trasmettere informazioni agli Stati Uniti ma non viceversa.
In generale il livello di segretezza globale è calato del 7% rispetto al 2018.
In ogni caso ecco la classifica comprendente le prime 10 posizioni: Cayman, Stati Uniti, Svizzera, Hong Kong, Singapore, Lussemburgo, Giappone, Olanda, Isole Vergini Britanniche ed Emirati Arabi Uniti. L’Italia? Si trova al 41esimo posto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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