
Il day after il lancio dell'Opa di Mfe su ProsiebenSat1 i titoli coinvolti si sono mossi come prevedibile: le azioni della tivù tedesca sono crollate del 10,5% a 5,9 euro, allineandosi al prezzo dell'Opa (5,7). Un calo che riflette le quotazioni gonfiate che avevano spinto il titolo in attesa dell'offerta. In parallelo le azioni Mfe A hanno chiuso poco mosse e le Mfe B hanno ceduto il 2,1%, riflettendo il tipico trend riservato alle società offerenti. Fanno più notizia i nomi delle due banche assoldate come advisor finanziari del gruppo Mediaset: sono Intesa Sanpaolo e Mediobanca. Entrambe, inoltre fanno parte del pool di istituti che garantisce il finanziamento dell'operazione, a cui partecipano anche Unicredit, Bnp Paribas, Bper, Banco Bpm, e Caixa.
«Non succede tutti i giorni che un'azienda italiana si espanda all'estero, quasi sempre succede il contrario», ha detto ieri l'ad di Mfe-Mediaset, Pier Silvio Berlusconi. «Noi pensiamo che l'operazione possa essere un passo decisivo verso la creazione di un broadcaster, di una media company, davvero paneuropea, un progetto a cui lavoriamo da alcuni anni. La nostra - ha aggiunto Berlusconi in un'intervista al Tg5 - non è da vedere come una mossa finanziaria. Noi non siamo dei raider. Alla base di questo progetto ci sono forti motivazioni industriali.
Vogliamo provare a incidere e a imprimere la nostra strategia anche in Germania. Strategia che, ci tengo a dire, ha portato l'Italia e la nostra azienda spagnola a dei risultati davvero ottimi, migliori degli altri competitor in Europa».
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