Un'ipotesi che desta più di qualche preoccupazione tra ile Partite iva. Tra i corridoi del ministero dell'Economia e delle finanze starebbe parlando, in relazione alla revisione del sistema dell'Irpef, di un possibile aumento dell'aliquota della flat tax attualmente in vigore di circa 7 punti percentuali, passando dall'attuale 15% al 23% per i redditi inferiori ai 65mila euro.
Il sistema adeguerebbe l'aliquota attualmente in vigore per le partite iva a regime forfettario al primo "scaglione" dell'irpef per i lavoratori dipendenti o assimilati, riferite ai redditi fino ai 15mila euro; complessivamente la misura permetterebbe di recuperare circa 7miliardi che entrerebbero nel bilancio dello Stato lasciando, però, i liberi professionisti in serie difficoltà soprattutto in questo momento dove il segmento dei lavoratori autonomi è stato tra quelli maggiormente colpiti dagli effetti economici della pandemia.
La relazione nei corridoi del Mef
Così, in una relazione del Mef spunta questa ipotesi che sembra tutt'altro che remota e che si assocerebbe ad una revisione contestuale dei coefficienti di redditività, uno dei punti su cui tutti i lavoratori "ateco" prestano la massima attenzione. Agire sui coefficienti creerebbe numerose complicazioni alle partite iva che nel corso del 2020 sono consistentemente diminuite, dimostrano l'affanno vissuto dalla categoria nonostante le misure di sostegno (in alcuni casi a "singhiozzo") erogate soprattutto dalle casse previdenziali professionali.
Scoppia la guerra nel governo
L'ipotesi ha creato più di qualche malumore tra le stesse compagini del governo e della maggioranza, con Lega, FI e M5S che hanno palesato la propria contrarietà a questa misura.
"Il governo pensa a una flat tax per chi ha redditi fino a 65mila euro da alzare al 23% dall'attuale 15%? Impossibile, questo provvedimento che alza le tasse alle partite Iva non può essere fatto". Così Matteo Salvini, ospite di Porta a Porta, mentre il deputato e responsabile di Forza Italia per i rapporti con le professioni Andrea Mandelli:"Siamo certi che nessuno al governo stia davvero pensando di aumentare al 23% l'aliquota sulle partite Iva nel regime forfettario. I lavoratori senza tutele - prosegue - stanno soffrendo in modo drammatico le conseguenze economiche del Covid. Forza Italia si è battuta per loro ottenendo tra le altre cose, nell'ultima manovra, l'esonero contributivo e l'istituzione dell'Indennità straordinaria di continuità reddituale in favore dei professionisti, un vero e proprio ammortizzatore sociale. Non è pensabile che ora si immagini di poter fare cassa su di loro", ha concluso il forzista.
Infine, dal proprio profilo twitter Michele Gubitosa, deputato del MoVimento 5 Stelle in Commissione Bilancio, ha dichiarato: "Il Ministero dell'economia propone di alzare le tasse per il
regime forfettario di milioni di partite Iva, la categoria maggiormente colpita dalla crisi economica. In piena pandemia, davanti al crollo dei fatturati, questa proposta è inaccettabile e va respinta con fermezza".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.