Anche la Grecia, con la sua proposta di un'unica aliquota di imposta al 7% sul reddito in via di definizione, si prepara ad attirare i pensionati provenienti da tutta Europa. Una proposta simile a quella dell'Italia, su cui il premier Kyriakos Mitsotakis ha deciso di puntare con forza, visto l'elevato indice di gradimento che il suo Paese continua ad avere nonostante la pesante crisi economica in atto. Si attende solo la conversione in legge per dare il via libera ufficialmente alla manovra.
L'Italia, che cerca di fare altrettanto, continua invece a registrare la fuga dei suoi pensionati verso Stati che propongono soluzioni più vantaggiose: sono circa 388mila i connazionali che ricevono l'assegno all'estero. In testa alle preferenze resta il Canada (51.927 contribuenti), poi la Germania (51.085), la Svizzera (46.171), la Francia (41.778), l'Australia (43.955) e gli Usa (35.015). Nella maggior parte dei casi, tuttavia, è bene sottolineare il fatto che si tratta di trasferimenti fatti per motivi familiari.
Ma quali sono le "offerte" proposte da alcuni degli Stati che cercano di diventare dei poli di attrazione per i pensionati di tutta Europa?
La Grecia
Il governo ha presentato una proposta di legge con tassazione unica al 7% del reddito per quei pensionati che decideranno di trasferire la propria residenza fiscale in Grecia per 10 anni. Al momento, per quanto concerne i tempi entro cui effettuare la domanda di trasloco fiscale, si è fissata la data del 30 settembre. Anche se il Parlamento bruciasse le tappe per approvare tale manovra, tuttavia, pare poco probabile che sia possibile rispettare la scadenza, visti i tempi minimi tecnici di cui tenere conto.
La Grecia propone quindi una flat tax decennale al 7%, andando a competere direttamente con la proposta del nostro Paese, al momento meno vantaggiosa: l'imposta sostitutiva al 7%, infatti, è prevista per soli 5 anni. Si aggiunga a ciò il vincolo imposto dallo Stato, che concede tale beneficio esclusivamente per quei pensionati che scelgano di trasferirsi in comuni del Sud Italia con meno di 20mila abitanti.
Il Portogallo
Si tratta di una delle mete preferite dei pensionati italiani che, vivendo per 6 mesi all'anno in Portogallo, hanno diritto all'esenzione dal pagamento delle tasse sulla pensione per 10 anni. In media i 2.987 italiani che lì risiedono (questi i dati ufficiali del 2019) ricevono un assegno di 2.719.99 euro. Pare, tuttavia, che le cose stiano per cambiare: il premier Antonio Costa sta infatti valutando l'introduzione di una tassazione per i pensionati stranieri pari al 10% del reddito annuo. Niente più agevolazioni fiscali, quindi, che erano entrate in vigore con la crisi del 2009.
Cipro
Allettante la proposta dell'Isola, che non tassa le pensioni fino a 19.500 euro l'anno: in questi casi il compenso lordo diviene netto. Niente aliquota, quindi, per chi ha diritto a 1500 euro al mese, al 2,5% per gli assegni da 1500 a 2500 euro, al 3% per le pensioni che vanno da 2500 a 3500 euro, al 3,5% per quelle che superano tale soglia. Si aggiunga a questo anche un costo della vita decisamente basso.
Malta
Oltre che essere il Paese ideale per le imprese online, Malta inizia ad attrarre anche i pensionati di tutta l'Europa, visto il vantaggioso sistema fiscale. Al momento è prevista un aliquota fissa al 15%, per redditi minimi da 7500 euro l'anno.
Tunisia
Lo Stato nordafricano propone una quota di reddito non
imponibile dell'80%. Si aggiunge un'ulteriore detrazione prevista per il capo famiglia. L'imposta sul reddito delle persona fisica sale dallo 0 (per assegni fino a 1500 euro) al 35% (quando vengano superati i 50mila euro l'anno).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.