Pensioni: come andare via subito da gennaio

Il vero nodo da sciogliere sarà quello relativo al superamento di Quota 102

Pensioni: come andare via subito da gennaio

Con l'approssimarsi della fine di Quota 100 si torna a parlare del problema relativo alle pensioni anticipate: dal prossimo anno sarà ancora possibile accedervi, ma solo avendo maturato almeno 64 anni di età e 38 di contributi.

Cosa accadrà nel 2022

In rampa di lancio la cosiddetta Quota 102, che resterà tuttavia valida solo per i prossimi 12 mesi dopo il via libera scontato da parte della Camera dei deputati. La riforma previdenziale si completa col rinnovo, anche in questo caso esclusivamente per il 2022, di Opzione Donna e Ape Sociale (all'interno della quale confluirà un numero maggiore di lavori usuranti rispetto al passato).

Proprio a proposito dell'Anticipo pensionistico sociale è bene ricordare alcune novità, come la soglia di accesso dei lavoratori edili, che prevede 32 anni di contributi (non più 36) e 63 anni di età anagrafica. Anche i ceramisti saranno inclusi tra le mansioni usuranti che potranno accedere a tale forma di anticipo pensionistico.

Il nodo 2023

Il problema delle pensioni, tuttavia, è solo rimandato di un anno, quando il governo si troverà a dover definire una nuova riforma strutturale post Quota 102. Le parti sociali potranno proporre delle soluzioni per intervenire sulla legge Fornero, tuttavia non esiste al momento alcuna possibilità di compromesso sulla formula, che Draghi vuole mantenere integralmente di tipo contributivo. Ciò significa che per uscire prima dal mondo del lavoro bisognerà basarsi esclusivamente sul computo dei contributi versati dal diretto interessato, pure se ciò dovesse significare un ricalcolo dell'assegno su tale base. Ed è proprio questo il punto maggiormente osteggiato dai sindacati. Non solo, dato che le parti sociali premono per allargare il campo d'azione dell'Ape sociale. Le novità in tal senso vengono viste solo come un buon punto di partenza, sul quale resta necessario intervenire ulteriormente.

Le cifre

Secondo le stime del Mef, con l'ampliamento di Ape Sociale potrebbero arrivare circa 21.200 pensioni anticipate, cosa che si tradurrebbe in 141,2 milioni di euro nel 2022 e 275 milioni nel 2023. Un flusso, tuttavia, destinato ad assottigliarsi i mesi successivi a tale soglia. Quota 102 dovrebbe arrivare complessivamente a 1,7 miliardi di euro nel 2025 (la stima vede circa 176 milioni nel 2022 ed un ipotetico picco nel 2023 con 679,3 milioni di euro). Spese che saranno assorbite immediatamente dal siluramento di Quota 100: si parla infatti per lo Stato di un risparmio di 1,8 milioni di euro.

Le previsioni

Secondo le stime della Ragioneria generale dello Stato, le pensioni anticipate con la formula 64+38 potrebbero essere 16.800 nel 2022, 23.500 nel 2023, 15.100 nel 2024, 5.500 nel 2025 e meno di mille nel 2026.

Quota 102 dovrebbe prevedere assegni di importo medio pari a 26mila euro l'anno. Opzione donna, stando alle stime della Rgs, farebbe anticipare al 2022 il pensionamento di 17mila lavoratrici sulle 29.

500 totali che rientrerebbero nei requisiti richiesti (cioè 35 anni di contributi e 58 anni d'età o 59 se "autonome"). Un costo ipotizzato di 111,2 milioni di euro. Il numero salirebbe a 28.200 nel 2023 fino ad arrivare a 29.500 nel 2024, per poi regredire progressivamente nei mesi a seguire.

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