Pensioni, così cambia l'uscita anticipata

Sarà possibile lasciare il lavoro fino a tre anni e sette mesi prima. Ne usufruiranno i lavoratori con 63 anni di età

Pensioni, così cambia l'uscita anticipata

I lavoratori potranno usufruire dell’Ape dall’eta di 63 anni: l’anticipo sarà di 3 anni e 7 mesi. È il risultato dell’incontro, da poco terminato al Ministero del lavoro tra i sindacati e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini. "Sessantreanni è la mediazione arrivata oggi, ma che era in viaggio da un pò di tempo", ha riferito il segretario confederale Cisl, Maurizio Petriccioli. "Il sistema - ha riferito il segretario confederale Uil, Domenico proietti - avrà una sperimentazione di due anni". La novità per chi vuole lasciare in anticipo il lavoro dovrebbe arrivare nel 2017. Di fatto permetterà a tutti coloro nati tra il 1951 e il 1953 di poter andare in pensione in anticipo circa uno, due o tre anni prima. Dietro questa scelta però c'è anche un pagamento di alcune spese.

Chi vuole lasciare il lavoro di fatto dovrà pagare di tasca sua richiedendo l'Ape e sottoscrivendo dunque un prestito previdenziale per la durata di 20 anni. Il costo potrebbe variare a seconda dell'ammontare dell'assegno pensionistico e in base alla durata dell'anticipo. Si rischia un taglio che potrebbe andare dal 4-5% fino a un massimo del 15%. Va inoltre precisato che l'anticipo pensionistico sarà invece gratuito per i disoccupati e per i lavoratori in condizioni disagiate. In questo l'anticipo potrebbe variare tra i 50 e i 60 euro al mese per 20 anni con una pensione di almeno mille euro con una richiesta di un anno per l'anticipo e a 150-200 con una richiesta di tre anni. Sull'ammontare della rata prosegue però il braccio di ferro tra governo e sindacati. Sempre Proietti spiega che potranno quindi andare in pensione anticipata coloro i quali hanno 63 anni nel 2017; la rata di ammortamento dovrebbe essere azzerata per le pensioni che arrivano a 1.200 euro netti. Per avere un quadro chiaro della situazione bisognerà attendere il prossimo incontro che avverrà il 21. La segretaria confederale della Cgil, Vera Lamonica, si è limitata a dichiarare: "Stiamo continuando a lavorare". In particolare, la parte che secondo i sindacati deve essere ulteriormente approfondita è quella che riguarda il pensionamento dei lavoratori precoci e di coloro che hanno svolto lavori usuranti: "Occorre definire meglio la platea e il bonus a contributivo". Proietti ha spiegato che potrebbero rientrare i lavoratori dell’edilizia, le infermiere di sala operatoria, le maestre d’infanzia e i macchinisti, attraverso un allargamento della normativa esistente.

I sindacati hanno, inoltre, riferito che il sottosegretario Nanninici non ha ancora parlato delle risorse che il governo è pronto a mettere sul tavolo: "C’è una posizione positiva sulla 14esima - ha detto Proietti - e sull’equiparazione della no tax area per le pensioni dei lavoratori dipendenti".

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