Come se non bastassero gli effetti deleteri della crisi economica provocata dalla pandemia di Covid-19, ecco che ora molti pensionati italiani dovranno fare i conti con una sorpresa decisamente poco piacevole. A partire dallo scorso 1° gennaio, infatti, non poche persone hanno visto ridursi l’importo dell’assegno mensile anche di qualche decina di euro. Tutto a causa di un cambiamento dei criteri di tassazione delle pensioni che porta con sé anche alcune novità sulla tredicesima.
Per i lavoratori dipendenti del settore privato e degli autonomi non titolari di altre prestazioni pensionistiche, spiega Pensionioggi.it, l'Inps da gennaio ha cambiato la distribuzione mensile dell'Irpef sugli assegni, distribuendo nell'arco dell'intero anno la maggiore quota che gravava sulle tredicesime. In altre parole, l’ente previdenziale anticipa nei fatti la tassazione della tredicesima.
A renderlo noto è stato proprio l’Inps nel messaggio n. 1359/2021 in cui spiega le novità adottate. Ad ogni modo, l’Istituto ha voluto rassicurare i pensionati sottolineando che le nuove regole nel complesso non avranno alcun effetto sulle loro tasche in quanto le riduzioni apportate ai cedolini di questi mesi verranno "restituite" con il pagamento della tredicesima. Quest’ultima, di conseguenza, risulterà più alta. Quindi nessuna riduzione degli assegni. Eppure c'è chi potrebbe evidenziare che qualche euro in meno a fine mese, per di più in un periodo già difficile a causa dell’emergenza sanitaria, non è cosa da poco.
Pare che questa modifica sia stata adottata per omologare la tassazione della tredicesima alle altre mensilità. L’Inps ha, inoltre, annunciato che il nuovo criterio di tassazione è indicato nel certificato di pensione, il cosiddetto modello ObisM, che da quest'anno, altra importante novità, verrà messo a disposizione in modalità dinamica. Le informazioni contenute sono allineate ai dati aggiornati alla data della richiesta. A differenza di quanto accadeva in passato, da quest’anno è possibile ottenere il documento anche per le prestazioni liquidate in corso d’anno per la Gestione privata e per quella dei lavoratori dello spettacolo e dello sport. Il documento verrà aggiornato in base alle informazioni disponibili in archivio alla data di richiesta del certificato stesso.
Il certificato viene pubblicato annualmente tenendo conto delle attività generalizzate di rivalutazione delle pensioni e delle prestazioni assistenziali, necessarie per consentire il pagamento delle prestazioni previdenziali e assistenziali dovute. Il modello ObisM può essere richiesto dai titolari iscritti all’Inps, come lavoratori dipendenti, autonomi e iscritti alla gestione separata, e può servire quando viene richiesto un prestito, in particolare nel caso in cui si tratti di un finanziamento con cessione del quinto della pensione. Grazie allo stesso certificato sarà anche possibile verificare gli importi non erogati, come i diritti inespressi che potrebbero far crescere la cifra dell’assegno.
Con il messaggio numero 1359 del 31 marzo 2021 l’Inps ha specificato che è possibile richiedere il Certificato di pensione presso un patronato Caf o nella sezione "Prestazioni e servizi" del sito dell’Istituto. Per accedere alla piattaforma online è necessario utilizzare una tra le seguenti credenziali: Pin dispositivo, Spid di secondo livello, Cie – Carta di identità elettronica o, ancora, la Cns – Carta nazionale dei servizi.
Si sottolinea, però, che il certificato non viene emesso per le prestazioni di accompagnamento alla pensione, come l’Ape
sociale, gli assegni straordinari di solidarietà e isopensione, che, a eccezione dell’indennizzo per i commercianti, non vengono rivalutate ogni anno in quanto non presentano natura di trattamento pensionistico.
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