Il servizio militare può essere fatto valere ai fini pensionistici e può essere anche molto utile. Si tratta di uno dei periodi di contribuzione figurativa più utilizzati dai lavoratori italiani che vanno in pensione.
Sono numerosi i giovani e i meno giovani che inoltrano questa richiesta all'Inps. Eppure, in pochi sanno che questa domanda e il suo accoglimento può non essere favorevole. Il riscatto del servizio militare permette di far valere questi contributi figurativi. L'unica condizione è che sia il diretto interessato a richiederlo espressamente tramite domanda all'Inps. È importante sottolineare come il riconoscimento della contribuzione figurativa per servizio militare può essere relativo solo al periodo di servizio effettivamente prestato. Sia che questo sia avvenuto in un qualsiasi Corpo delle Forze Armate sia che abbia avuto luogo nell'Arma dei Carabinieri.
Ovviamente, come spiega orizzontescuola.it, l'utilizzo di questa contribuzione figurativa è utile per raggiungere una soglia di carriera per una determinata misura pensionistica e per raggiungere un importo maggiore di pensione spettante. A volte, però, questo riscatto può danneggiare il richiedente escludendolo da alcuni vantaggi che il metodo contributivo può offrire.
Innanzitutto, una volta che la richiesta è approvata, se comporta l'ingresso del richiedente nel sistema misto, non si può tornare indietro. Il sistema misto è quello che si applica ai lavoratori con carriera e contribuzione iniziata in data antecedente al primo gennaio 1996, ossia con la riforma Dini.
Chi ha iniziato la carriera dopo il 31 dicembre 1995 ha diritto a ottenere una pensione liquidata solo con il metodo contributivo. Chi l'ha iniziata prima ha diritto al calcolo misto. Solitamente il calcolo con il sistema retributivo è più vantaggioso di quello contributivo.
Quando il servizio militare è sfavorevole
Il periodo del servizio militare può essere accreditato gratuitamente al contribuente. Lo svantaggio, qualora il richiedente abbia iniziato a lavorare dopo il primo gennaio 1996 e abbia svolto il servizio militare prima del 1996, andrà a finire nel sistema misto. Dal momento che si tratta di un solo anno di contribuzione, la variazione dell'importo della pensione è irrisoria e se non serve per maturare il diritto alla quiescenza, può essere dannoso. Si può perdere il diritto alla pensione di vecchiaia e il diritto alla pensione anticipata contributiva che permette l'uscita a 64 anni di età con 20 di contributi e un assegno minimo pari a 2,8 volte l'assegno sociale.
Inoltre, verrà disapplicato il massimale contributivo
in quanto questo strumento è prerogativa unica dei contributivi puri.Per i lavoratori privati la richiesta è personale mentre per i dipendenti pubblici iscritti alla Cassa Stato la valutazione viene effettuata d'ufficio.
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