I costi aumentano, i guadagni sono bassi mentre il risparmio ristagna. E così molti italiani non investono più. Neppure nei titoli di Stato.
Tutta colpa di una dinamica economica fotografata da numeri ben precisi. Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, che cita dati della Banca d'Italia, la quantità di titoli del debito pubblico nelle mani dei cittadini è sceso dal 57% del 1988 al 5%. Qualche decennio fa, infatti, gli italiani erano soliti acquistare Bot, cioè i titoli governativi liquidi con scadenze brevi, da 1 a 12 mesi, oppure Btp con scadenze comprese tra i 2 e i 30 anni. Il meccanismo, ormai in fumo, era semplice: acquistare i primi se si voleva risparmiare, acquistare i secondi per investire.
In mezzo a tutto questo è aumentata la liquidità. Ciò significa che la quantità di contanti "sotto il materasso" e quelli depositati sul conto corrente vanno dai 1390 miliardi di euro ai 1557 miliardi. In poche parole, gli italiani non investono più e c'è un'enorme massa di denaro liquido, più o meno dello stesso valore del prodotto interno lordo del Paese, che nel 2018 ammontava a 1753 miliardi.
Opportunità precluse
Eppure, sottolineano gli esperti, tenere così tanti soldi parcheggiati preclude potenziali opportunità, in primis l'eventualità di estrarre da questi risparmi un rendimento. Un'indagine Ipsos ha stabilito che il 63% degli italiani preferisce ancora la liquidità “sia per indole, sia per trovarsi più preparati in un contesto incerto”. Molti analisti sono concordi nel ritenere gli italiani orfani del loro strumento di investimento, cioè le obbligazioni domestiche.
Gli italiani avranno senza ombra di dubbio abitudini diverse rispetto a quelle dei cittadini di altri Paesi europei, ma è pur vero che, sostengono vari specialisti, è sempre più difficile muoversi nei mercati, tra commissioni alte e guadagni non sempre all'altezza delle aspettative.
Ci sono però alcune vie alternative: ad esempio, Marco Piersimoni, strategist di Pictet, considera le Borse
“l' unica classe di investimento oggi valida come alternativa alla liquidità”. Per evitare errori, tuttavia, i consigli sono due: effettuare acquisti graduali e privilegiare fondi flessibili a bassa volatilità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.