"Nel 2012 mi hanno fatto investire soldi per comprare azioni. Ho detto 'guardate che se capita male quei soldi li voglio subitò. Mi hanno detto 'non ci sono problemi li avrà in cinque giorni'". Si è commosso concludendo il suo intervento all'assemblea della Popolare di Vicenza, Lino Lorenzato, un pensionato che ha perso i risparmi sottoscrivendo le azioni della Popolare di Vicenza, vendute a 62,5 euro e che, sulla base del valore di recesso, valgono 6,3 euro. "Nel 2013 ho fatto anche l'aumento capitale perchè erano messi male e adesso in poche parole ci hanno rubato tutti i nostri piccoli risparmi che abbiamo famiglia".
A Gambellara, in provincia di Vicenza, l'assemblea della Banca Popolare di Vicenza è stata riunita per deliberare sulla trasformazione in spa, sulla quotazione in Borsa e su un aumento di capitale fino a 1,76 miliardi di euro. Sotto l'occhio vigile delle forze dell'ordine sono accorsi 5.810 soci, 210 rappresentanti e 5.271 per delega, per un totale di 11.292 soci. Dei diciotto consiglieri di amministrazione, invece, si sono presentati solo in cinque. Oltre al presidente Stefano Dolcetta e all'amministratore delegato, Francesco Iorio, c'erano Paolo Angius, Giorgio Colutta e Alessandro Pansa. Gran parte del consiglio, in carica sotto la gestione dell'ex presidente Gianni Zonin, ha dunque preferito disertare un'assemblea molto tesa per le perdite che i soci dovranno affrontare con l'aumento di capitale e la quotazione in Borsa.
Per tutta la giornata si sono susseguiti gli interventi dei soci che si sono espressi sia a favore del "no" sia a favore del "sì". Questi ultimi sono stati sistematicamente fischiati da una parte della platea. Nel mirino degli interventi sono finiti l'ex presidente Zonin e i rappresentanti della vecchia gestione. "Per gli scafisti nessuna pietà - ha detto Giuliano Xausa, segretario della Fabi e dipendente della banca - se ne vada il consiglio di amministrazione e si avviino le azioni di responsabilità". "Vorrei votare 'sì' ma prima di dire 'sì' ho diritto di sapere di chi sono le responsabilità di questo disastro - ha aggiunto un altro socio - voglio, desidero che chi ha sbagliato paghi anche con il suo patrimonio personale". Annalisa Toniolo ha, invece, invitato la magistratura a dare una condanna esemplare a Zonin e Sorato e a tutta "la cricca dirigenziale intoccabile". "Quando va in consiglio di amministrazione non le viene da vomitare, dottor Iorio?", ha chiesto Alberto Artoni facendo riferimento al fatto che in consiglio siedono ancora dodici consiglieri espressione della vecchia gestione.
Una pensionata ha raccontato come la fiducia riposta nella Banca Popolare di Vicenza, di cui aveva sottoscritto le azioni, sia stata tradita, costandole perdite e problemi. "Nel 2014 dovevo fare dei lavori e volevo vendere le azioni e mi hanno detto tranquilla, le può vendere quando vuole - ha raccontato - poi, è passato un anno e non me le hanno vendute. Avevo bisogno dei soldi e mi sono trovata spiazzata per i miei programmi, eppure la funzionaria di banca mi aveva detto 'signora, tranquilla non si preoccupi glieli diamo'".
"Non si possono trattare così le persone di una certa età - si è lamentata con un filo di voce - mi sono trovata imbarazzata, non potevo pagare. Mi avete tolto la mia dignità e il futuro della mia vecchiaia, perché ora ho solo la mia pensione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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