Le batoste sulle detrazioni. Conte adesso ci "svuota" il 730

Sul tavolo del governo circolano ipotesi sul riordino delle agevolazioni fiscali, le quali non potranno superare il 2% oltre un certo reddito. Si lavora anche ad Irpef e partite IVA

Le batoste sulle detrazioni. Conte adesso ci "svuota" il 730

Più guadagni e più devi...pagare. In che senso? Il governo sta mettendo a punto la riforma fiscale che, in base a quanto indicato nelle linee guida del Recovery Plan, sarà inserita nella Manovra finanziaria del 2021 contenente importanti novità che non faranno piacere al ceto medio-alto.

Ecco cosa cambia

Infatti, fra le varie ipotesi sul piatto è spuntata la tax expenditures, in pratica una sorta di revisione delle detrazioni fiscali: non sono previsti tagli lineari delle aliquote (che resterebbero invariate) ma sarà fissato un nuovo tetto alle detrazioni in base al reddito con un limite del 2%. Le ipotesi che circolano però, riguardano soltanto precise soglie di reddito comprese tra i 55 mila ed i 75 mila euro annui: in pratica, se l'asticella verrà fissata a 55mila, il contribuente potrà detrarre un massimo pari a 1.100 euro nella dichiarazione dei redditi; nel caso dei 75mila, la detrazione massima applicabile salirebbe a 1.500 euro. Al di sotto di quelle soglie, invece, rimarrebbe tutto invariato in base all'attuale meccanismo.

Con questa potenziale riforma, quindi, il ceto medio-alto subirebbe un'ulteriore mazzata che si aggiungerebbe al già importante peso di una tassazione maggiore: i contribuenti con guadagni lordi oltre i 40mila euro all’anno rappresentano soltanto il 12% del totale ma da soli coprono la metà dell’Irpef. Inoltre, se il tetto del 2% dovesse finire nel calderone della riforma fiscale, intaccherebbe un bel po’ di detrazioni: dalla palestra all’asilo nido, dalle spese per l’istruzione dei figli a quelle per gli affitti pagati dagli studenti fuori sede. Per non parlare, poi, delle detrazioni sanitarie (visite ed esami) o degli interessi passivi sulla prima casa.

Accantonata, per adesso, l'ipotesi del taglio linerare, cioè l'abbassamento delle aliquote: si era parlato di portarle al 17% rispetto al 19% in vigore adesso. Come si legge su Ilgiorno, inoltre, sembra probabile che la riforma della tassazione per le partite Iva sostituisca l'attuale sistema con un prelievo mensile o trimestrale in base al guadagno effettivo. Attenzione, c'è anche la riforma dell’IRPEF: riduzione delle aliquote e rimodulazione, le ipotesi sono diverse.

Altri problemi

Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, prevede tagli per 2,9 miliardi per i cosiddetti "sussidi ambientalmente dannosi", un’operazione che potrebbe avere un effetto pesante sulle tasche degli italiani rischiando, infatti, di aumentare il prezzo del gasolio oltre ad una potenziale cancellazione dei sussidi per categorie come gli autotrasportatori o le imprese agricole.

L’ultima parola, come sempre, spetterà alla politica. E c’è chi prevede un avvio soft della riforma delle detrazioni, con un meccanismo strettamente legato alle fasce di reddito. In pratica: più guadagni e meno puoi detrarre.

Chi si salva

Dalle tax expenditures sarebbero, per adesso, esclusi i bonus ristrutturazione (l’eco bonus del 110%) e tutte le detrazioni con aliquote superiori al 19%: salve anche le agevolazioni fiscali per i carichi

familiari. L’attuale sistema dovrebbe essere sostituito dall’assegno unico per i figli a carico, 200 euro al mese da modulare a seconda del reddito Isee della famiglia. In bilico, invece, le detrazioni per i prodotti inquinanti.

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