Piccoli gesti al tempo dell'emergenza coronavirus. Qualcuno, forse, conosce già questa storia di ordinaria generosità. Ma anche rileggerla può essere un segno di speranza e fiducia.
Anche all'ospedale Manzoni di Lecco si combatte la durissima battaglia. Medici, infermieri e barellieri lavorano con dedizione senza che l'orario abbia più un senso. Ebbene, nei giorni scorsi, chi lavora al turno serale in rianimazione decide, finalmente, di concedersi una breve sosta per la cena. Così, vengono ordinate e fatte portare delle pizze, perché di uscire non se ne parla. Ma quando l'infermiera si accinge a pagare, il ragazzo la stoppa, le dice che non c'è bisogno, un cittadino ha già provveduto. Il perché è consolante, oltre che un bell'atto di gratitudine da imitare. È successo che mentre l'incaricato della pizzeria d'asporto prendeva l'ordinazione, una cliente in attesa ascoltava a chi sarebbero state consegnate. A quel punto, l'anonima cittadina ha detto che avrebbe saldato lei il conto. Per poi aggiungere: «Quando consegnate le pizze dite a loro che li ringrazio di cuore per quello che stanno facendo». L'infermiera, dopo aver ascoltato, si è commossa e un po' anch'io quando sono venuto a conoscere questa storia di Italia bella e solidale.
Non c'è da dire altro se non unirci tutti nel riconoscere e sostenere la straordinaria dedizione e professionalità del personale ospedaliero, in prima linea nella difficilissima sfida per salvaguardare la salute di tutti noi. Il nostro sistema sanitario nazionale non sarà perfetto tutto è migliorabile però occorre riconoscerne il valore, specie se messo a confronto con altre realtà.
La lezione che ne ricavo è semplice, quanto preziosa: facciamo nostro lo straordinario esempio in favore del bene comune di chi, in questo periodo complicatissimo, è impegnato negli ospedali giorno e notte. Il Paese può riprendersi anche così.
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