Quota 100 comincia a muovere i primi passi. I primi "fortunati" che potranno lasciare il lavoro in anticipo sono quei lavoratori che al 31 dicembre 2018 hanno maturato 40 anni di contributi con 64 anni di età. La proposta è arrivata, come riporta ilCorriere, dal professor Alberto Brambilla, direttore del centro studi di Itinerari Previdenziali e tecnico vicino alla Lega. L'economista di aria Lega sta cenracndo di ridurre i costi del nuovo sistema previdenziale che va a superare la legge Fornero. Dopo le critiche arrivate da Bruxelles sulla manovra, il governo sta cercando in tutti i modi di limare il provvedimento per abbasarne la spesa: "La prima necessità è risolvere i problemi della legge Fornero. Fatto questo chiarimento — spiega Brambilla — ci sono due elementi pratici di cui tenere conto: nel prossimo mese di gennaio l’Inps non può ricevere in un sol colpo quasi 300 mila nuove domande di pensionamento, l’altro punto è che un meccanismo del liberi tutti costerebbe più di 7 miliardi di euro".
E così ecco il nuovo schema per le uscite anticipate. Come detto i primi a lasciare il lavoro saranno coloro che hanno maturato i requisiti al 31 dicembre 2018 da almeno due anni. Poi a seguire su questo fronte ci sono le uscite di tutti coloro che hanno raggiutno i limiti fissati da Quota 100 da più di 18 mesi e meno di 24. Poi si procede per scaglioni. L'obiettivo è spalanacare le porte della pensione a tutti i lavoratori che al 31 dicembre 2018 hanno i requisiti spalmando le finestre tra il 2019 e il 2020. Sostanzialemente Quota 100 resta e c'è anche il superamento della Fornero, ma di fatto il sistema previdenziale nuovo potrebbe essere chiamato "Quota 104" dato che chi va via ha maturato i requisiti da almeno due anni. Brambilla poi sottolinea che la platea delle prime uscite potrebbe arrivare a circa 250mila unità e chiede una soluzione al governo per chi deve andare via dal 2021. L'ipotesi però di un sistema di questo tipo viene ribattezzata come "bufala" da Salvini che ai microfoni di Rtl 102.5 ribadisce: "Quota 100 è 62 anni di età e 38 di contributi senza penalizzazioni. Questo l'impegno preso e lo porterò fino in fondo".
Tesi questa sottolineata anche dal sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon: "Quota 100, 62 e 38, rimane come era. Non c'è nessun taglio". Adesso bisogna attendere il testo per capire nel dettaglio quali saranno le procedure per l'uscita dal lavoro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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