Ravenna in lutto, morto Arturo Ferruzzi. Il padre fondò un impero agroindustriale

Colpito da malore a 84 anni, era uno dei figli di Serafino

Ravenna in lutto, morto Arturo Ferruzzi. Il padre fondò un impero agroindustriale
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Si è spento Arturo Ferruzzi, cavaliere del lavoro e figlio di Serafino, il fondatore dell'omonimo gruppo agricolo e chimico. L'imprenditore romagnolo aveva 84 anni e da tempo soffriva di problemi cardiaci. Nella notte di venerdì 8 novembre l'imprenditore ha accusato un malore a Noto, in Sicilia, dove viveva con la moglie, ed è deceduto durante il trasporto in ospedale. I funerali si terranno martedì 12 novembre a Ravenna, nella basilica di San Francesco.

«Schivo alle luci della ribalta, Arturo Ferruzzi ha portato avanti l'opera del padre, curando con competenza e passione lo sviluppo del mondo agricolo e contribuendo in modo fattivo e concreto alla creazione di un impero riconosciuto in tutto il mondo. Ha portato l'eccellenza italiana sui mercati globali», scrivono in una nota i suoi famigliari.

Il padre Serafino, assieme a due soci, fondò la società a responsabilità limitata Ferruzzi Benini e C. (dal 1956 Ferruzzi e C.), che si occupava del commercio di materie prime in campo agricolo soprattutto i cereali. Nel corso degli anni l'attività della Ferruzzi si è espansa e negli anni Sessanta è arrivata a insediarsi direttamente in Argentina e negli Stati Uniti, diventando una delle maggiori compagnie di compravendita del mondo e acquistando grandi tenute agricole. Arturo Ferruzzi - insieme alle sorelle Idina, Franca e Alessandra - è stato protagonista dell'ascesa dell'impresa dopo la morte del padre in seguito a un incidente aereo a Forlì, con la guida di Raul Gardini che rimodellò la Ferruzzi in un gruppo industriale tramite acquisizioni culminate con la quota di maggioranza del gruppo Montedison, spostandosi così verso lo sviluppo di prodotti chimici a basso impatto ambientale. Un colosso da 52 mila dipendenti e più di 200 stabilimenti in tutto il mondo che si dissolse nell'affare Enimont (fusione tra Enichem e Montedison), con Gardini estromesso da tutte le cariche e sostituito da Arturo Ferruzzi per la holding Ferfin e da Carlo Sama, marito di Alessandra Ferruzzi, per Montedison.

Nel 1993 la crisi andò a intersecarsi con il tornado Tangentopoli: le indagini su Enimont portarono all'arresto di molti dirigenti, tra cui Gardini e Sama. Il primo si suicidò nel luglio del 1993 quando era imminente il suo arresto.

Dal suo primo matrimonio con Emanuela Serena Monghini, Ferruzzi ha avuto tre figli: Desideria, Massimiliano e Diletta. Dal 2001 Arturo Ferruzzi era sposato con Maria Cristina Busi, primo presidente donna di Confindustria Catania nonché proprietaria di alcuni stabilimenti di imbottigliamento della Coca Cola.

«Con il suo spirito imprenditoriale e la sua visione, Arturo Ferruzzi, cavaliere del lavoro, è stato un protagonista significativo della storia industriale italiana. La sua vita e il suo operato si sono sempre distinti per una dedizione generosa verso il lavoro e la famiglia», è il ricordo di Confindustria Catania.

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