Urbano Cairo si aggiudica il primo round dello scontro di Rcs contro il gruppo Blackstone. Come noto, la società editrice del Corriere contesta il prezzo pattuito con Blackstone per la cessione della sede di via Solferino, per 120 milioni, avvenuta nel 2013. Cairo, che nel 2016 ha rilevato Rcs, con l'appoggio dello studio legale dell'avvocato Sergio Erede ha chiesto al tribunale una revisione del prezzo che, secondo Rcs, è stato anche condizionato dalla situazione difficile in cui si trovava l'azienda in quel momento.
E ieri il collegio arbitrale composto da Renato Rordorf (presidente), Vincenzo Roppo e Vincenzo Mariconda, ha emesso un lodo parziale e non definitivo. Che segna però il percorso: «Con detti provvedimenti il Tribunale Arbitrale fra l'altro ha affermato la propria competenza a decidere sulle domande di Rcs (incluse quelle risarcitorie), respingendo tutte le relative eccezioni pregiudiziali e preliminari sollevate dall'acquirente», si legge in una nota di Rcs e «ha escluso l'invalidità dei contratti con cui è stata conclusa l'operazione». La cessione dell'immobile è dunque valida. Tuttavia «ha rilevato che il comportamento dell'acquirente potrebbe dare luogo al risarcimento del danno in favore di Rcs, e a tal fine ha disposto due consulenze tecniche per accertare le condizioni in cui si trovava l'azienda nel 2013, nonché il valore di mercato dell'immobile tenuto conto, fra l'altro, di tutte le condizioni dell'operazione». Per Cairo (nella foto), Blackstone ha approfittato della situazione di difficoltà e l'immobile valeva tra i 180 e i 200 milioni. Prezzo che, tra l'altro, sarebbe in linea con il canone d'affitto concordato con Rcs per restare in via Solferino, pari a oltre 10 milioni l'anno. Inoltre, continua la nota Rcs, «la decisione del tribunale arbitrale conferma che l'arbitrato in Italia è la sede competente decidere la controversia tra le parti, e ciò diversamente da quanto sostenuto dall'acquirente e dai fondi Blackstone, anche nella causa intentata presso la Supreme Court of the State of New York. L'odierna decisione dimostra, inoltre, che l'azione instaurata da Rcs, lungi dall'essere addirittura un atto estorsivo, è meritevole di ulteriore approfondimento, e potrebbe condurre a un risarcimento del danno in favore della società». Rcs ha quindi ottenuto di procedere nelle sue richieste, ritenute ammissibili, al punto da avviare le perizie.
I tempi ora si dilateranno. Mentre resterà da vedere che ne sarà della causa che Blackstone ha avviato a New York, chiedendo a Cairo e a Rcs danni per complessivi 600 milioni. Un'azione che però, da ieri, perde molta della sua forza.
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