La Borsa di Parigi brinda alla rilanciata Alleanza tra Renault, Nissan e Mitsubishi e guarda con fiducia alla decisione dell'Eliseo di sostenere il mercato dell'auto francese con un maxi-piano di stimoli, in funzione green, pari a 8 miliardi. Per le azioni Renault exploit del 17,5% (22,50 euro) e positivi anche i rivali di Psa (+4,9% a 13,58 euro). Sempre Renault illustrerà domani le strategie di risparmio (2 miliardi) con un occhio a non indispettire l'azionista Eliseo, pronto a erogare 5 miliardi per togliere il gruppo dai guai finanziari causati dal Covid-19.
In proposito, lunedì il ministro dell'Economia, Bruno Le Maire, si riunirà con i vertici di Renault, i sindacati e gli enti locali: all'ordine del giorno i quattro stabilimenti il cui destino è in bilico.
Renault, a poco più di un mese dall'arrivo al volante del nuovo ad Luca De Meo, e trovandosi in una situazione «a rischio di sopravvivenza» (parole dure arrivate dal ministro Le Maire), apre ora un nuovo vitale capitolo con gli alleati di Nissan e Mitsubishi.
Da parte, in proposito, vengono lasciate le volontà del passato di creare un'azienda unica, obiettivo dell'ex numero uno Carlos Ghosn, e idea all'origine di forti tensioni con Nissan.
Le tre Case hanno annunciato che svilupperanno e produrranno insieme «quasi il 50%» dei loro modelli entro il 2025 al fine di migliorare la redditività delle società. Un piano che «dovrebbe ridurre i costi e le spese d'investimento per modello fino al 40%».
Nissan, inoltre, sarà il riferimento in Cina, Nord America e Giappone; Renault in Europa, Russia, Sud America e Nord Africa; e Mitsubishi nell'area dell'Asia-Pacifico. Anche in questo caso, l'obiettivo è massimizzare la condivisione dei costi fissi e sfruttare gli asset di ciascuna azienda. «Non ci sono progetti di fusione e non ce ne sarebbe bisogno in questo tipo di accordo», ha rassicurato il presidente di Renault, Jean-Dominique Senard. Il numero uno francese, intanto, riapre alla possibilità di continuare la collaborazione con Daimler («presto buone notizie») e afferma che «l'Alleanza è aperta ad altri partner; il mondo, infatti, è pieno di opportunità».
All'orizzonte, sempre se Renault riuscirà a risalire la china e riceva i 5 miliardi dallo Stato, si profila un'appassionate duello tra la rinnovata Alleanza franco-giapponese e il futuro colosso franco-italo-tedesco-americano Fca-Psa.
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