Aumenti fino al 6,8%: quanto costa mandare i figli all'università

Rispetto al 2018, le rette universitarie sono più costose del 6,8%. Ci sono delle differenze profonde tra Nord e Sud. Per Federconsumatori è necessaria una riforma

Aumenti fino al 6,8%: quanto costa mandare i figli all'università

Dal 2018 a oggi le rette universitarie in Italia, nella tassazione massima, sono aumentate del 6,8%. È stata la Federconsumatori a stimare la crescita. Nel rapporto ha sottolineato, inoltre, che nonostante gli effetti indubbiamente positivi della "no tax area", sono ancora diverse le criticità irrisolte del sistema universitario nostrano.

Gli atenei più cari si trovano al Nord. I loro costi sono in media superiore del 27,4% rispetto a quelli del Sud e di circa il 20% rispetto agli atenei del Centro. L'università più costosa è quella di Pavia, la quale prevede imposte massime medie di 3.902,00 euro annui (3.663,00 euro per le facoltà umanistiche e 4.141,00 euro per i corsi di laurea dell'area scientifica). Secondo Federconsumatori è necessario riequilibrare l'attuale situazione di forte disparità tra atenei del Sud e atenei del Nord. Altrimenti le prime e soprattutto i loro studenti verranno sempre più penalizzati. Dal confronto territoriale emerge chiaramente che molte università di questa zona per rendere più attrattiva la loro offerta spesso applicano delle rette meno care. Si tratta di una strategia per evitare la fuga di tanti ragazzi verso gli atenei del Centro o del Nord. Quest'ultimi sono avvantaggiati in quanto grazie al numero elevato di iscrizioni hanno i fondi necessari per garantire servizi e un'offerta formativa migliore.

Sempre nel Rapporto di Federconsumatori è possibile leggere come l'applicazione della no tax area e la decisione di molti atenei di prevedere ulteriori agevolazioni siano con ogni evidenza degli elementi positivi. In particolare, in un periodo come questo dove il protrarsi dell'emergenza sanitaria sta provocando gravi ripercussioni non solo sulla salute di molti ma anche sotto il profilo sociale, economico ed emotivo. "A fronte di costi così elevati, che diventano insostenibili per molte famiglie, specialmente al Sud, permane una situazione di forte criticità dal punto di vista dei servizi: da quelli di natura abitativa, ai trasporti urbani e per i pendolari, dal servizio mensa, all'offerta di servizi culturali e ricreativi, per non parlare del costo esorbitante di libri e dispense", dichiara il presidente della Ferderconsumatori Michele Carrus.

La soluzione, quindi, per l'Associazione è l'intervento del Governo e del Ministero dell'Università affinché siano in grado di garantire l'accesso agli studi e ai servizi collegati a tutti gli studenti, soprattutto a quelli con minori

possibilità economiche. Per riuscire in questo obiettivo è necessario riformare il sistema di assegnazione delle borse di studio prevedendo controlli approfonditi su eventuali fenomeni evasivi che danno vita a distorsioni e abusi.

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