Revolut sfida le banche facendo il pieno di clienti

Valutazione salita a 45 miliardi con l'Ipo in agenda

Revolut sfida le banche facendo il pieno di clienti
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Tre italiani ogni minuto aprono un nuovo conto Revolut. La fintech più nota d'Europa cresce a ritmo spedito anche in Italia e risulta l'app di finanza più scaricata. L'attuale tasso di crescita si traduce in 130mila nuovi clienti al mese dopo che a giugno la neobanca britannica aveva annunciato il superamento del traguardo dei 2 milioni di clienti nel Belpaese. Ipotizzando la stabilizzazione di questo ritmo di crescita, a fine 2025 i clienti Revolut ammonterebbero a oltre 4 milioni e 5,5 milioni a fine 2026, collocandosi virtualmente come terza realtà in Italia dietro solo a Intesa Sanpaolo e Unicredit. L'ambizione di Revolut, che nell'ultima vendita di azioni da parte dei dipendenti ha strappato una valutazione di 45 miliardi di dollari, è quella di dare del filo da torcere alle banche tradizionali e diventare il conto bancario principale degli italiani. Il mese scorso è stata attivata anche in Italia la funzione prestiti e tra i clienti emerge un balzo delle transazioni effettuate utilizzando le carte Revolut (+84%).

A livello globale l'obiettivo dei 50 milioni di clienti, fissato per fine anno, è stato raggiunto proprio in questi giorni e gli ultimi riscontri finanziari (bilancio 2023) indicano ricavi in aumento del 95% a 2,2 miliardi di dollari, margine di profitto netto del 19% e terzo anno consecutivo in utile (428 milioni nel 2023). Numeri in regola per una possibile quotazione in Borsa, come emerge anche nel rapporto annuale presentato a luglio, dove si sottolinea il «miglioramento nei controlli finanziari in linea con le aspettative per le società quotate». Anche se il ceo e co-fondatore di Revolut, Nik Storonsky (in foto), non vede l'Ipo come una priorità imminente.

Negli anni Revolut ha dovuto fronteggiare più di un rallentamento autorizzativo per diverse cause che hanno comportato consistenti ritardi nell'ottenimento della sua licenza

bancaria nel Regno Unito. Proprio oltremanica la fintech risulta sotto torchio per essere stata nel 2023 tra gli operatori finanziari con più reclami per i rimborsi relativi ai casi di frode presso l'arbitro finanziario.

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