Il risparmio torna al gestore sul calo dei rendimenti del Btp

Banca Mediolanum e gli altri big player del settore segnano in luglio una decisa accelerazione

Il risparmio torna al gestore sul calo dei rendimenti del Btp
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La seconda metà dell'anno parte con il piede sull'acceleratore per il comparto del risparmio gestito, che si sta gradualmente risollevando da un periodo non facile. La forte concorrenza dei Btp aveva inevitabilmente inciso negativamente sui flussi in gestione. Adesso, in virtù principalmente dei tassi più bassi offerti dai titoli di Stato, l'appeal dei Btp sta andando sbiadendosi e le future mosse della Bce - il prossimo taglio è atteso a settembre e nel giro di poco più di un anno il costo del denaro dovrebbe scendere di 150 punti base - potrebbero sostenere ulteriormente il ritorno dei flussi in gestione nei prossimi trimestri.

A luglio le quattro maggiori reti di consulenza quotate a Piazza Affari (Azimut, Banca Generali, Banca Mediolanum e Fineco) hanno riportato una raccolta netta totale di quasi 2,4 miliardi di euro, pari ad un progresso del 26% su base annua. Il riscontro più corposo sul ritorno in auge della raccolta gestita arriva da Banca Mediolanum. Il gruppo di Basiglio per la prima volta nella sua storia ha toccato il miliardo di raccolta mensile in risparmio gestito, che si specchia con una raccolta negativa di 330 milioni in termini di risparmio amministrato. L'andamento di luglio non è isolato, ma fa parte di un trend che da inizio anno ha portato la raccolta gestita del gruppo a superare i 4 miliardi e l'ad di Banca Mediolanum, Massimo Doris, sottolinea l'importanza delle iniziative promozionali lanciate nella prima parte del 2024 per attrarre nuova raccolta amministrata «che adesso si sta tramutando in una forte domanda dei clienti a riallocare la liquidità gradualmente disponibile a favore di prodotti di risparmio gestito». In effetti anche gli analisti di Jefferies - che hanno alzato il prezzo obiettivo su Banca Mediolanum del 20% a 13,1 euro - vedono le campagne di marketing utili a far confluire gli afflussi nel risparmio gestito «in quanto i clienti sono incoraggiati a riallocare i fondi al decadere del tasso bonus».

Segnali nella stessa direzione sono arrivati da Fineco con raccolta gestita a 304 milioni (dai 36 milioni di luglio 2023), da Azimut con il 74% della raccolta netta di 604 milioni (+17,74% su base annua) che è stato indirizzato verso il gestito e da Banca Generali con le soluzioni gestite quadruplicate anno su anno a 254 milioni. Come detto, il materializzarsi di tassi più bassi dovrebbe sostenere ulteriormente i flussi in gestione nei prossimi trimestri e Barclays si aspetta un maggiore slancio per le commissioni ricorrenti per il settore.

Anche se la concorrenza dei Btp continuerà ancora per un po', la casa d'affari britannica sottolinea come la prospettiva di tassi medi più elevati sul lungo termine rispetto al decennio 2013-2022 può tradursi in margini più elevati rispetto al passato per i «raccoglitori di patrimoni» con licenza bancaria.

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