La restituzione del 20% del conto pagato in ristoranti e trattorie. È questa una delle misure previste nel decreto agosto, oramai in dirittura d'arrivo, che dovrebbe incentivare i consumi in uno dei settori più colpiti dal lockdown e che ancora oggi risentefortemente delle misure di contenimento del Coronavirus, quello della ristorazione.
Si tratterebbe di un bonus su quanto pagato - con un tetto massimo - che dovrebbe essere operativo nel periodo tra settembre e dicembre. Interessati dall'intervento sarebbero i ristoranti, ma anche agriturismi e tavole calde. Inoltre la misura non dovrebbe prevedere tetti legati al reddito.
Il periodo di tempo comprese è una delle criticità più rilevanti, con l’esclusione del mese di agosto, periodo in cui i ristoranti tenteranno di sfruttare quanto più possibile quel minimo di ripresa dei consumi dovuto all’arrivo del peridio di vacanze. Come segnalato da Confcommercio, un terzo di bar e ristoranti di Milano sarà attivo nella parte centrale del mese, soprattutto nella periferia della città più che in centro. Complessivamente, nel capoluogo lombardo il 60% delle imprese resterà aperto ad agosto per almeno tre settimane, e nel periodo centrale del mese, caratterizzato dal numero maggiore di chiusure, sarà aperto mediamente più del 20% delle imprese.
Restano da definire, inoltre, i tempi del rimborso - entro la fine del mese di pagamento o tutto a fine dicembre - e le modalità con l’ipotesi di restituzione direttamente sul conto corrente o, come seconda opzione, scaricando una App. Il costo complessivo della misura dovrebbe attestarsi intorno al miliardo di euro. L'idea dell'esecutivo - come riportato in un articolo de Ilgiornale.It - è duplice: favorire la ripresa del settore della ristorazione e, al contempo, incentivare l'utilizzo dei pagamenti elettronici riuscendo a tracciare le transazioni così da rafforzare le misure anti-evasione.
La misura è molto simile a quella adottata dal governo britannico, dove se consumi in bar e ristoranti lo fai a metà prezzo e la restante parte la rimborsa il governo entro 5 giorni dal pagamento. Il sistema funziona dal lunedì al mercoledì e fa parte del programma “Eat out to help out” ma, oltre ai tempi di pagamento, c’è un’altra differenza non di poco conto rispetto a quanto presentato in Italia; nel Regno unito il cashless è diffuso da sempre mentre in Italia non piace alle associazioni di categoria l’obbligo dei pagamenti attraverso carte di credito, di debito o prepagate, a causa dei tassi ritenuti troppo elevati ma che, ad oggi, resta una condizione obbligatoria per poter accedere al bonus.
Critiche arrivano dai forzisti Claudia Porchietto e Carlo Giacometto, che in una nota hanno dichiarato:"Quando un giorno dovremo raccontare quanto male faccia affrontare un momento di crisi con l'ideologia e non con la competenza, citeremo come esempio lo 'sconto fiscale' per chi paga con il bancomat. Individuare leve per incentivare i consumi è senz'altro corretto, ma è utopico pensare di farlo con premi per pagamenti tracciabili".
"Nel 2019 - continuano di deputati di FI - in Italia transazioni di questo tipo sono state circa 580 milioni, il che porta il ritorno netto per ogni transazione a pochi centesimi o al massimo qualche euro. Quale consumatore cambierà i suoi comportamenti in senso di maggior spesa sulla base di un guadagno di 1 o 2 euro? Verosimilmente nessuno. La verità è che sta, ancora una volta, prevalendo l'ideologia anti-contante rispetto a soluzioni concrete e utili. Perché non usare quei 3 miliardi per incrementare i contributi a fondo perduto per le aziende? O anche, perché non stanziarli per avere finalmente un piano auto con una capienza di risorse paragonabile ai nostri competitors europei? Se questo - proseguono- è l'approccio con cui si intendono utilizzare le maglie larghe UE o i futuri fondi del Recovery Fund non possiamo che essere molto preoccupati. Forza Italia, con pragmatismo e proposte, c'è e vuole fare la sua parte. Il Governo pensi meno alle ideologie e più alle cose concrete".
Salvo modifiche dell’ultima ora, però, il bonus dovrebbe restare così come è e dovrebbe portare la firma di due viceministri del Movimento 5 Stelle, Stefano Buffagni allo Sviluppo economico e Laura Castelli all'Economia. La misura potrebbe incrociarsi con l'ipotesi portata avanti del ministro per i Beni culturali Dario Franceschini per il rilancio del turismo nelle città d'arte e nei centri storici. In questo caso il bonus nei ristoranti potrebbe arrivare sino al 25%.
Nel nuovo pacchetto di misure per bar e ristoranti dovrebbe rientrare anche la proroga dell'esenzione della Tosap per tenere i tavolini all'aperto a un fondo di garanzia per gli affitti delle attività ancora in crisi.
Inoltre, su proposta del ministro Bellanova dovrebbe essere istituito un Fondo ad hoc dal valore di 1 miliardo - per un bonus di circa 5mila euro - a fondo perduto diretto ai 180mila esercizi pubblici di ristorazione per l'acquisto di prodotti agroalimentari nazionali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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