La crisi economica non ferma il lavoro del Fisco, che col nuovo superalgoritmo è pronto a entrare in azione scovando i cosiddetti evasori fiscali. Si chiama VeRa (Verifica dei Rapporti finanziari) l'intelligenza artificiale che aiuterà gli uomini di Agenzia delle entrate a individuare le possibili trasgressioni. Al momento il programma è alla sua prima versione, e si parla di elaborare in futuro milioni e milioni di dati in arrivo al fine di redigere delle vere e proprie liste in cui compariranno i contribuenti a rischio evasione.
A quanto pare la digitalizzazione avrebbe già in parte ridotto il fenomeno dell'evasione, sceso sotto ai 100 miliardi nel 2019, ma il problema rimane. Col Pnrr, però, il governo si è impegnato a ridurre il gap fra tasse dovute e tasse incassate. Per il 2024 è attesa una diminuzione del 15,8%.
Detto fatto, col suo decreto ministeriale l'esecutivo ha aperto la stagione dei controlli più selettivi, finalizzati alla compilazione di liste sempre più accurate. VeRa è pronta a partire e ha incassato l'ok del Garante della privacy. Saranno incrociati, pertanto, i dati dei conti correnti, immobiliari, finanziari, così come quelli delle fatture elettroniche e dei pagamenti con le carte. Il tutto analizzando dati "pseudo anonimizzati", che saranno abbinati ai nomi reali dei contribuenti laddove risulti davvero un rischio evasione. A quel punto scattarà una prima chiamata al cittadino per chiedere conto delle anomalie riscontrate.
Condoni, flat tax, rottamazioni, non sembrano piacere al Fisco, perché al momento avrebbero riportato nelle casse dell'erario solo 18 miliardi su 53 totali negli ultimi 6 anni. Il leader della Lega Matteo Salvini insiste per dare un colpo di spugna alle numerosissime cartelle in procinto di partire, ma non tutti sono d'accordo.
Con l'aiuto di VeRa e della digitalizzazione, il Fisco si prepara piuttosto a colpire, contando anche sulla fatturazione elettronica imposta dal primo luglio agli esercenti.Soltanto per questo anno, Agenzia delle entrate mira a recuperare dalla lotta all'evasione ben 14,4 miliardi. Per il 2023 si punta a 15,9 miliardi, che dovrebbero diventare 16,1 nel 2024.
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