Oggi, 15 giugno 2022, sarà ricordato come il giorno del primo sciopero nazionale dei buoni pasto. Non verranno accettati in bar, ristoranti, alimentari, supermercati e ipermercati aderenti alle principali associazioni di categoria della distribuzione e del commercio. Sono le conseguenze dello sciopero a cui aderiscono Ancd Conad, Ancc Coop, Federdistribuzione, Fiepet-Confesercenti, Fida e Fipe-Confcommercio.
«Un'azione dimostrativa che tuttavia prefigura cosa potrebbe accadere se non si arriva ad una riforma strutturale del sistema che elimini le pesanti commissioni a carico degli esercizi», scrive Fipe nella sua nota che da anni si è intestata questa battaglia. «Lo Stato attraverso Consip si assicura ingenti risparmi che scarica interamente sulla rete dei nostri esercizi».
La adesioni allo sciopero sono sempre cresciute nel tempo, sostengono gli organizzatori. Nel mirino ci sono commissioni che raggiungono il 20% del valore nominale del buono. «In Italia abbiamo le più alte d'Europa», spiega Alberto Frausin, presidente di Federdistribuzione. «Vogliamo che i buoni pasto continuino a essere utilizzati anche in futuro, ma ciò sarà possibile solo sulla base di condizioni economiche ragionevoli e di una riforma radicale dell'attuale sistema».
Per Mario Cursano, vicepresidente di Fipe-Confcommercio, lo sciopero di oggi è «solo l'inizio di una serie di iniziative che porteranno a non poter spendere più i buoni pasto se non ci sarà una radicale inversione di tendenza già a partire dalla prossima gara Consip del valore di 1,2 miliardi di euro».
Il governo si è attivato. Ieri è avvenuto un incontro tra i rappresentanti delle organizzazioni con il viceministro dell'Economia Laura Castelli che ha espresso l'intenzione di convocare nei prossimi giorni un tavolo tecnico, «per definire una soluzione che sia in linea con quanto già avviene a livello europeo e consenta di riequilibrare, tra l'altro, anche i meccanismi di gara». Per Castelli, è «un tema delicato, che si protrae da troppo tempo».
Dall'altra parte della barricata c'è il disappunto delle associazione dei consumatori, con Adoc, Adiconsum, Assoutenti e Federconsumatori che hanno organizzato un contro-sciopero,
invitando i consumatori a disertare i supermercati e rimandare la spesa: «Non si capisce perché Gdo ed esercenti non abbiano pensato a protestare contro Consip e Mef, unici responsabili delle condizioni imposte sui ticket».
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