L'offerta per Sparkle è arrivata e così va componendosi un'altra tessera del piano disegnato dal ceo di Tim, Pietro Labriola (in foto). La coppia composta dal ministero dell'Economia e dal fondo spagnolo Asterion (che controlla l'operatore infrastrutturale Retelit) dovrebbe aver presentato un'offerta valida fini al 27 gennaio e del valore di 700 milioni, che saranno corrisposti senza condizioni difficili da raggiungere come figuravano nella prima offerta (risalente a gennaio scorso) che pure presentava una valutazione complessiva più elevata (750 milioni).
L'arrivo della proposta vincolante per la società dei cavi internazionali ritenuta strategica dal governo non era veramente in discussione, dal momento che nella serata di martedì era arrivato il via libera da parte del comitato investimenti di Asterion. Secondo quanto trapelato, e non smentito dalle parti acquirenti, il nuovo assetto azionario di Sparkle prevede una solida presenza pubblica, con il Mef al 70% del capitale e la governance, e il restante 30% a Retelit-Asterion. I tempi si erano allungati, con diverse richieste di rinvio sulla scadenza per la presentazione dell'offerta vincolante, proprio perché i due soci hanno discusso a lungo su vari aspetti tra cui le quote che i due soci avrebbero detenuto a cose fatte. Difficile che la proposta, arrivata a valle delle trattative con Tim, non troverà l'accoglimento del consiglio d'amministrazione.
Prima però ci saranno alcuni passaggi formali tra cda, comitati consiliari e ritorno al board per il via libera definitivo e il closing previsto nella prima metà del 2025. La cessione di Sparkle al Mef era parte dell'accordo che ha portato alla cessione della rete fissa di Tim al fondo americano Kkr che si è conclusa lo scorso luglio, con essa si può dire che finisca la fase uno del piano di rilancio firmato Labriola.
Sparkle, tra l'altro, ha firmato nei giorni scorsi un memorandum con Fincantieri per collaborare allo sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative per la sorveglianza e la protezione dei cavi di telecomunicazione sottomarini. La società dei cavi, del resto, gestisce una rete proprietaria in fibra ottica che si estende per oltre 600mila chilometri attraverso Europa, Africa, Medio Oriente, America e Asia. Sullo sfondo, continuano a tenere banco i colloqui (non smentiti) con il fondo britannico Cvc per rilevare la quota del primo azionista Vivendi (23,75%). Voci che hanno riportato il titolo sopra quota 0,27 euro (ieri -0,5% in Borsa). Tra le vicende che potrebbero ridare ulteriore slancio al titolo c'è anche la questione della restituzione di un miliardo per il pagamento del canone del 1998 (che secondo una recente sentenze non sarebbe stato dovuto).
L'obiettivo del governo, che ha chiesto una sospensiva per la quale si terrà presso la Corte d'Appello una nuova udienza il 20 gennaio, sarebbe quello di trovare un accordo extra-giudiziale per dirimere la questione con uno sconto.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.