Si chiama Don’t Pay ed è un movimento intestino nato nel Regno Unito che si sta organizzando per smettere di pagare le bollette energetiche a partire dal mese di ottobre. Un attivismo della disobbedienza che intende coinvolgere quelle autorità governative non ritenute capaci di trovare soluzioni all’aumento generale dei prezzi, viziato soprattutto dal caro-energie.
Il capitolo britannico può essere considerato eccezionale, poiché l’inflazione è superiore al 13% e, stando ai pareri degli analisti, è destinata a superare il 18% durante le prime settimane del 2023.
Io non pago
Il movimento Don’t Pay sifa intravedere anche da noi e diventa “Io non pago”, animato dalla stessa intenzione di disobbedienza che pervade i britannici. Mentre al di là della Manica si tratta di una volontà che comincia ad assumere una propria identità con un numero sempre crescente di adepti, alle nostre latitudini è una sorta di sondaggio: un hashtag su Twitter per chiamare a raccolta i cittadini disposti ad assumersi il rischio di rimanere al buio e al freddo durante i prossimi mesi. Ma anche il rischio di accumulare un debito di una certa rilevanza, considerando la velocità con cui i aumentano i prezzi del gas, dell’energia elettrica e, a cascata, l’inflazione che ritocca verso l’alto il prezzo di beni e servizi di ogni genere.
La situazione comincia ad assumere un peso insopportabile tanto per i cittadini quanto per le aziende, che ricevono bollette astronomiche e temono il default, con conseguenze che ricadono sull’intera economia.
"Io non pago" vuole sensibilizzare il governo attuale e quello futuro, facendo leva anche sulle compagnie energetiche e sulle loro politiche di prezzo, affinché siano il più contenute possibile. Il messaggio del movimento sposa la teoria secondo la quale, in un momento di contrazione delle congiunture economiche, ognuno dovrebbe fare la sua parte nei limiti delle proprie possibilità.
Cosa attendersi
Nel Regno Unito il gruppo è coeso, con tanto di profili social e sito web su cui è censito il numero di aderenti. I media locali cominciano ad affrontare l’argomento e a monitorare il fenomeno che vuole raggiungere un milione di adesioni per chiedere al governo interventi mirati in difetto dei quali, a partire indicativamente dal mese di ottobre, intende applicare lo sciopero del pagamento delle bollette. Più che una minaccia di disobbedienza sembra una necessità.
Impossibile dire se "Io non pago" si manifesterà davvero, e questo vale tanto per i sudditi di sua maestà quanto per il popolo italiano, ma il messaggio è forte e chiaro: la paura di non riuscire a fare quadrare il bilancio famigliare, la mortificazione dei singoli
schiacciati da un’inflazione fuori da ogni volontà di controllo e la volontà di riguadagnare i ritmi della normalità strangolata durante gli ultimi anni esigono risposte dalle autorità preposte, governative e non governative.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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