Come previsto, l'ok dell'Antitrust Ue a Stellantis è arrivato in anticipo rispetto al termine del 2 febbraio. Tolto l'ultimo ostacolo, il 4 gennaio le assemblee di Fca e Psa daranno il via libera alla fusione: nascerà così, anche se virtualmente, il nuovo gruppo Stellantis. Per la consacrazione e la contestuale quotazione sulle piazze di Milano, Parigi e New York bisognerà attendere l'ufficialità che, come anticipato da il Giornale, sarebbe prevista già in gennaio. Il presidente John Elkann e l'ad Carlos Tavares, nel frattempo, lavoreranno sull'organigramma per il quale è già stato definito il ruolo dell'attuale ad di Fca, Mike Manley, il quale avrà in carico America del Nord e del Sud.
Tavares, da parte sua, sarà impegnato su due fronti: il completamento nel 2021 del piano «Push to pass» di Psa, funzionale all'inglobamento in Stellantis dei 14 marchi automobilistici e di due per i servizi (mobilità con Free2Move e post vendita con Mopar) del nuovo gruppo. Allo stesso tempo, si preparerà a varare il piano industriale della nuova realtà, la prima che vede fondersi pariteticamente due società. Un lavoro che assorbirà tempo e i cui risultati potrebbero arrivare non prima dell'estate e forse anche oltre. I marchi del nuovo gruppo, ovviamente, continueranno lanci e restyling previsti. Per l'ex Fca, tra anteprime e rinnovamenti, saranno 16. Le novità: Alfa Romeo Tonale, Fiat Ducato elettrico, Fiat Tipo ibrida, Fiat 500X ibrida e Jeep Renegade ibrida, e tre Maserati: MC20, Grecale e Levante ibrida. I marchi, a quel punto ex Psa, proporranno, invece, Citroën C4, Opel Mokka e Astra, DS 4 e DS 9, la sportiva Peugeot 508 PSE e aggiornamenti vari.
Stellantis, una volta nato, sarà con Volkswagen e Toyota un vero gruppo globale per dimensioni, in grado di sfornare tra gli 8 e 10 milioni di veicoli. Lo stesso Tavares, parlando ad Automotive News Europe, ha già fatto capire di aver messo nel mirino Volkswagen, in particolare in Europa. E la strategia di Tavares verso i tanti marchi? Innanzitutto, di ognuno sarà rispettato (un'ossessione per il futuro ad) e valorizzato il Dna. Tutti i brand sono confermati e non ci saranno operazioni di re-badge, sulla falsariga del flop anni fa di Lancia-Chrysler. Esiste il rischio sovrapposizioni? Tutti i marchi hanno la loro storia, anche nel momento in cui affrontano elettrificazione e guida autonoma. Maserati rappresenta il lusso; Alfa Romeo il premium sportivo; DS il savoir faire; Peugeot ha un posizionamento prossimo a quello di Volkswagen; Fiat, Citroën e Opel sono marchi di volume; Lancia è espressione di italianità, moda e passione.
Fondamentali saranno le sinergie relative alle piattaforme: ospiteranno modelli di marchi diversi, ma con in comune molte parti, il meglio di Fca e di Psa. Dovrebbe essere inoltre replicato lo schema della suddivisione geografica in sei regioni: Nord e Sud America, Europa, Middle East, Cina, Asia-Pacifico. Interessante vedere, inoltre, come nel nuovo corso agiranno le tre attuali banche dei due gruppi: Fca Bank (joint venture con Crédit Agricole), Psa Bank (Santander) e Opel Financial Services (Bnp Paribas).
La fusione in avvicinamento si
preannuncia determinante per il sistema produttivo italiano viste le nuove prospettive globali di Stellantis. E lo stesso varrà per i fornitori coinvolti: la competizione allargata farà emergere i più bravi e al passo con i tempi.
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