Stellantis, lo sciopero Usa mangia 3 miliardi di ricavi

Le vendite salgono oltre le stime e Tavares conferma gli obiettivi dell'anno. Il fattore Cina frena Maserati

Stellantis, lo sciopero Usa mangia 3 miliardi di ricavi
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Alla fine, il lungo tira e molla con il sindacato americano Uaw e quello canadese Unifor è costato, a Stellantis, 3 miliardi di ricavi netti in mancate consegne (circa 50mila veicoli) rispetto ai piani produttivi previsti a tutto ottobre. Natalie Knight, nuova cfo del gruppo, ha comunque definito l'impatto degli scioperi negli Usa, durati quasi un mese e mezzo (dal 15 settembre), «inferiore a 750 milioni a livello di utile operativo, un risultato migliore dei competitor». Ford ha infatti parlato di un contraccolpo negativo di 1,3 miliardi di dollari, mentre Gm di un effetto sull'Ebit pari a 800 milioni di dollari fino al 24 ottobre (quando sono stati presentati i conti trimestrali) e di un esborso settimanale di 200 milioni, con l'intesa raggiunta una settimana dopo i conti. Uaw e Unifor dovranno ora discutere i contenuti degli accordi sottoscritti con i lavoratori.

Per Stellantis il terzo trimestre ha visto ricavi per 45,1 miliardi (+7%), a fronte di un consensus di 43,3 miliardi da parte degli analisti e nonostante la tegola derivata dagli scioperi. E aver battuto le attese del mercato è valso ieri al titolo un +3,29%, a 17,60 euro, con un massimo di giornata a 17,71 euro. In crescita anche le consegne: 1,427 milioni (+11%) con miglioramenti anno su anno in Europa Allargata, Medio Oriente e Africa, Nord America e Sud America.

Consegne di veicoli in aumento anche nei primi 9 mesi: +10% (4,805 milioni di unità) e ricavi netti a quota 143,5 miliardi (+10%). Il gruppo guidato da Carlos Tavares conferma le stime per l'intero 2023 con un margine sull'utile operativo rettificato a doppia cifra e con un free cash flow industriale positivo. Le migliori prospettive in Nord America (+8%), Europa Allargata (+10%) e Medio Oriente con Africa (+10%) trovano origine «grazie all'impegno a mantenere il focus su vendite, controllo dei costi e redditività», le parole della Cfo. Nota trimestrale dolente, invece, per Maserati a causa del calo di consegne (-20% a 5.300 unità) derivato dall'andamento sul mercato cinese e una flessione del 21% dei ricavi a 500 milioni. Per il Tridente restano positivi i 9 mesi: vendite da 16.800 a 20.600 unità e ricavi da 1,57 a 1,8 miliardi.

Sul fronte dell'elettrico puro, le vendite globali di Stellantis salgono del 37% per merito della «baby-Jeep» Avenger e dei veicoli commerciali.

Sulla recente acquisizione, per 1,5 miliardi, del 21% del costruttore cinese Leapmotor, la cfo Knight ha ribadito la necessità del gruppo, nei confronti di Pechino, «di muoversi all'attacco, essere collaborativi e creare occasioni».

Oltre a esportare, l'asse con Leapmotor permetterà a Stellantis anche di produrre nei suoi impianti le auto elettriche del partner cinese.

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