Lo stillicidio degli artigiani: in 5 anni chiuse 75mila imprese

L'allarme della Cgia: il Veneto è la regione più colpita

Lo stillicidio degli artigiani: in 5 anni chiuse 75mila imprese

Setttantacinquemila imprese in cinque anni, quarantuno al giorno. I numeri diffusi dalla Cgia di Mestre parlano di un ciclone devastante che si è abbattuto su uno dei settori storicamente portanti dell'economia italiana: l'artigianato. Cinque anni di serrande abbassate che solo ora, con timidezza, sembrano volgere al termine con un lieve miglioramentro. Nel primo trimestre di quest’anno si registra infatti qualche segnale di ripresa, ma la situazione maturata in questi anni di crisi economica è stata drammatica: l’Italia ha perso 75.500 imprese artigiane. Di queste, poco meno di 12.000 operavano nel "ricco" Triveneto, motore e cassaforte del Paese. "Una situazione pesantissima che consente di dire che l’artigianato è stato il comparto più colpito dalla recessione che si è abbattuta in questi anni nel Paese", fanno presente gli artigiani di Mestre.

Le costruzioni, i trasporti e il manifatturiero (metalmeccanica, tessile, abbigliamento e calzature) sono stati i settori nel mirino della crisi. "Drastica riduzione dei consumi delle famiglie, forte aumento sia delle tasse sia del peso della burocrazia e la restrizione del credito - segnala Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia - sono tra le cause che hanno costretto moltissimi artigiani a gettare la spugna. Non potendo contare su nessun ammortizzatore sociale, dopo la chiusura dell’attività moltissimi artigiani non

538em;">hanno trovato nessun altro impiego e sono andati ad ingrossare il numero dei senza lavoro, portandosi appresso i debiti accumulati in questi anni e un futuro tutto da inventare".

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