Dalle attività di testing, alla ricerca, fino all'utilizzo di nuove tecnologie e di energie rinnovabili. Dal 1956, CESI è al primo posto per sostenere le esigenze di produttori e distributori del settore dell'energia elettrica. E nonostante le criticità causate dal lockdown imposto dalla pandemia di Covid-19, l'azienda ha saputo mettere in campo nuove strategie. Il Ceo di CESI, Matteo Codazzi, ha raccontato al ilGiornale.it i segreti e i progetti futuri di un'eccellenza italiana nel mondo.
Quando nasce CESI? In quali campi opera?
CESI nasce nel 1956 a Milano, dall’esigenza dei più importanti produttori e distributori di energia elettrica, così come dei maggiori produttori di componenti elettromeccanici, di dotarsi di un centro indipendente di ricerca che non solo sviluppasse le nuove tecnologie del settore elettrico ma testasse e certificasse gli elementi fondamentali che compongono le reti e i sistemi elettrici, per garantirne qualità e sicurezza. Da importante realtà italiana, oggi il nostro Gruppo è diventato un punto di riferimento del settore a livello mondiale: operiamo in più di 70 Paesi, grazie a un network di oltre 2.000 professionisti, e abbiamo 12 sedi nel mondo. Oltre alle attività di testing, ispezione e certificazione, nelle quali, grazie alla Divisione KEMA Labs, CESI è il leader mondiale, la nostra azienda fornisce servizi di consulenza per la pianificazione e integrazione delle infrastrutture di rete, elabora analisi di mercato, studi per l’integrazione delle fonti di energia rinnovabile nelle reti elettriche, definisce e progetta reti intelligenti e sistemi di cybersecurity applicati alle reti elettriche. Ci occupiamo, inoltre, di consulenza ambientale e ingegneria civile attraverso lo storico marchio Ismes. In tali ambiti, offriamo servizi di remediation, compliance e monitoraggio di centrali elettriche, dighe, grandi infrastrutture civili e anche dei più importanti beni artistici in Italia. Un altro campo in cui il nostro Gruppo è presente con competenze di massimo livello è quello delle celle solari per le applicazioni spaziali: fino a oggi abbiamo realizzato oltre 200.000 celle solari, installate su più di 70 satelliti di 25 Paesi diversi. I nostri clienti nel mondo sono principalmente: utilities, produttori di componenti elettromeccanici per le reti elettriche, operatori delle reti di trasmissione e di distribuzione, società di generazione di energia, system integrators, Governi, Autorità regolatorie e grandi investitori finanziari, e le principali Banche di Sviluppo internazionali come la Banca Mondiale o il Banco Interamericano.
Quali evoluzioni ha avuto l’attività del CESI nel corso degli anni?
Come abbiamo appena visto, nel ’56 CESI nasce come centro di testing e ricerca a supporto dello sviluppo e della sicurezza della rete elettrica italiana, per poi confluire in Enel, all’inizio degli anni ’60, con la nazionalizzazione del settore elettrico. A partire dal 2000 l’azienda è ritornata ad essere indipendente attraverso un azionariato diversificato e, a partire dal 2009, ha intrapreso un percorso di forte internalizzazione, grazie sia all’acquisizione dei due più importanti laboratori tedeschi di testing per il settore elettrico, IPH (Berlino) e FGH (Mannheim), sia grazie all’apertura di sedi in Medio Oriente, Brasile, Cile e negli Stati Uniti. In questa fase di grande cambiamento che sta caratterizzando il settore elettrico nell’ultimo decennio, CESI diventa sempre più un riferimento mondiale per l’innovazione tecnologica. In tale contesto si inserisce nel 2018 l’acquisizione di EnerNex, con sede a Knoxville, Tennessee (USA). EnerNex è una società impegnata nella consulenza sulle tecnologie più innovative nel settore elettrico come, ad esempio, smart grids, Internet of Things e cybersecurity. Infine, grazie all’acquisizione di KEMA Labs, nel 2019, con i laboratori in Olanda, Repubblica Ceca e Stati Uniti, nonché una sede operativa in Cina, CESI è diventata il leader mondiale per le attività indipendenti di Testing, Ispezione e Certificazione, sempre per il settore elettrico. Dai primi anni 2000, inoltre, CESI si occupa di smart meters, testando la gran parte delle tipologie di contatori intelligenti installati da Enel nel mondo. Negli stessi anni, il Gruppo, con l’acquisizione di Ismes, amplia il proprio perimetro di azione aggiungendo nella sua offerta anche servizi relativi al monitoraggio e all’ingegneria infrastrutturale.
In che cosa consiste l'attività di testing effettuata nei laboratori KEMA?
Nei nostri sette laboratori, dall’Olanda all’Italia e dalla Germania fino agli Stati Uniti, testiamo lo sviluppo dei componenti elettromeccanici più importanti della filiera elettrica, come cavi, interruttori, quadri elettrici, trasformatori e isolatori, dalla bassa all’altissima tensione. Le prove che effettuiamo hanno lo scopo di verificare il corretto funzionamento di tali prodotti dal punto di vista elettrico, meccanico e climatico/ambientale, sia in una fase iniziale di ricerca, sviluppo e prototipazione sia in quella più avanzata di produzione. I nostri test garantiscono la sicurezza e la resilienza delle reti e del sistema elettrico nel suo complesso. Ogni anno testiamo più di 200.000 componenti per oltre 4.000 clienti in tutto il mondo e le nostre infrastrutture includono il più grande laboratorio al mondo di alta tensione, ad Arnhem in Olanda, con potenze di corto circuito fino a 10.000 MVA. Sempre in Olanda, abbiamo inoltre a disposizione un laboratorio specifico per simulare il comportamento delle reti elettriche in condizioni di intenso utilizzo di fonti rinnovabili. Il Flex Power Grid Lab di Arnhem, infatti, permette di simulare e testare l’integrazione nella rete elettrica, non solo di risorse rinnovabili, ma anche di batterie, colonnine di ricarica e auto elettriche. I nostri esperti effettuano, inoltre, attività on-site con strumenti di diagnostica per verificare direttamente sul campo il corretto funzionamento di generatori, cavi ad alta tensione, contatori elettronici e sottostazioni: ogni anno testiamo oltre 5.000 km di cavi.
Quali sono i principali progetti di CESI a livello globale?
Come Gruppo, siamo impegnati su vari fronti, in diversi Paesi. Solo per fare alcuni esempi, CESI ha recentemente collaborato all’integrazione dei mercati elettrici dell’East African Power Pool per consentire lo sviluppo di un mercato integrato dell’energia tra le nazioni che vi partecipano, fornendo supporto per tutta la durata del progetto: dalla preparazione delle specifiche tecniche alla fase di commissioning. Siamo, inoltre, protagonisti nel mondo in diversi progetti di interconnessione, in modalità HVDC. Intendiamo, in particolare, la progettazione di grandi reti elettriche continentali che rappresentano di fatto la “banda larga” dell’energia: permettono di trasportare grandi quantità di elettricità su lunghe distanze e con costi e perdite di energia molto bassi. Tra i progetti di questo tipo possiamo annoverare il Central-West HVDC in Arabia Saudita, il Belo Monte HVDC in Brasile, il collegamento Etiopia-Kenya ed il progetto CASA-1000 che connetterà Kirghizistan, Tagikistan, Pakistan, e Afghanistan. Collaboriamo anche con Terna nelle operazioni di esercizio del sistema elettrico, con attività di supporto ai sistemi di sicurezza e ai piani di difesa e riavvio della rete. Abbiamo offerto, inoltre, consulenze all’Autorità regolatoria dell’Arabia Saudita per lo sviluppo di una roadmap relativa a Smart Grid e Smart Metering nel paese, mentre, con la nostra controllata nordamericana EnerNex, abbiamo definito una strategia di modernizzazione della rete elettrica per l’utility delle Hawaii HECO, con l’obiettivo di raggiungere il 100% di energia rinnovabile nel 2045. È importante ricordare, infine, anche lo studio sulle modalità ottimali per l’integrazione degli impianti eolici nel sistema elettrico della Giordania, realizzato per il Ministero dell’Energia giordano. Per quanto riguarda l’area di ingegneria ambientale e civile, abbiamo fornito servizi di consulenza per numerose grandi dighe in Cile e Uruguay, e per oltre 300 dighe in Italia. Abbiamo realizzato, infine, degli studi per la valutazione dei rischi relativi al rischio geologico in Valle d’Aosta con conseguente progettazione, installazione e gestione di un sistema di monitoraggio a contrasto di tali eventi.
Il Covid-19 ha cambiato le principali linee di sviluppo nel settore elettrico? Come?
Per comprendere le criticità generate dal Covid-19, e iniziare a delineare il “new normal” dell’energia, in CESI abbiamo realizzato uno studio che prende spunto dall’impatto della pandemia sul settore elettrico. La nostra analisi ha evidenziato come la crisi della domanda di energia determinata dal lockdown della scorsa primavera abbia determinato, de facto, una situazione analoga a quella originariamente prevista dal Piano Energia e Clima (PNIEC) nazionale per il 2026: una quota di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili (Fer) pari al 44%, rispetto al totale complessivo, contro il 30% del 2019. In questa situazione imprevista, nell’esercire il sistema elettrico nazionale, si è puntato correttamente sul mantenimento della a sicurezza di esercizio, a scapito però di una maggiore ottimizzazione dei costi. Si è arrivati, così, al paradosso per cui in Italia, rispetto ai principali paesi europei, si è registrato uno svantaggioso aumento del differenziale di prezzo pur a fronte del maggiore calo della domanda tra tutti i Paesi europei. Da questi dati empirici deriva la conferma di uno degli elementi cardine che secondo noi dovrà caratterizzare il futuro del settore, in Italia e nel mondo: investire sempre di più per aumentare il grado di flessibilità del sistema elettrico. In questo senso, la nostra analisi sottolinea quanto sia indispensabile anticipare e accelerare sia l’utilizzo concreto di misure di flessibilità (esempio: pompaggi, batterie, centrali elettriche turbogas che entrino in funzione nei momenti di picco della domanda, ecc.) sia la realizzazione di progetti di interconnessione internazionali e intercontinentali. Proprio l’insieme di questi investimenti infrastrutturali può rappresentare, tra l’altro, anche una grande opportunità di ripartenza per l’economia nazionale, grazie all’effetto positivo che avrebbero sul PIL nazionale e sul livello di occupazione, nonché di riduzione degli import energetici dall’estero.
Quale impatto ha avuto il Covid-19 sull'attività di CESI?
È innegabile che il lockdown, e in particolare le restrizioni ai viaggi messi in atto nei Paesi in cui operiamo, abbiano avuto un impatto sul nostro business sia sulla parte commerciale sia sulle attività che richiedono la presenza fisica delle persone nei nostri laboratori. In questo senso, il nostro modo di lavorare ha richiesto una trasformazione veloce per poter continuare a tutelare la salute di tutti i nostri colleghi e allo stesso tempo garantire i servizi ai nostri clienti, sempre con la stessa attenzione e l’impegno che ci caratterizza. A questo scopo, fin dai primi di marzo abbiamo consentito al maggior numero possibile di colleghi di operare in smart-working. Anche la nostra offerta ai clienti si è adattata al nuovo contesto, sfruttando le più moderne tecnologie digitali. In particolare, abbiamo implementato un nuovo e rivoluzionario servizio, che abbiamo chiamato “Remote Lab”. Utilizzando la Realtà Aumentata, il servizio consente ai nostri clienti, collegati via web ovunque essi siano, di interagire in tempo reale con i tecnici dei laboratori CESI. I nostri tecnici, a loro volta, indossando occhiali speciali, su indicazioni del cliente eseguono in tempo reale il montaggio e il test dei componenti da provare.
Sempre da remoto, via multiple-streaming video e dati, i clienti, sempre in tempo reale, hanno anche modo di assistere ai test svolti nei nostri laboratori. In definitiva, siamo già pronti a offrire ai nostri clienti soluzioni efficaci per il “new normal” post-pandemico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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