Unicredit vuole tutta Commerzbank. Andrea Orcel non nasconde l'ambizione di prendere il controllo dell'istituto tedesco, senza fretta ma con le idee chiare. «Potremmo salire, scendere e combinare. Siamo molto pazienti», ha spiegato l'amministratore delegato di Unicredit in un'intervista a Bloomberg Tv in cui ha esplicitato come in cima alle discussioni c'è l'opzione di acquisire il controllo dell'istituto di Francoforte. Orcel non è nuovo a incursioni di questo tipo. Non più tardi di un anno fa c'è stato il blitz sulla greca Alpha Bank, anch'essa reduce da un salvataggio statale, con l'acquisto anche in quel caso di una quota del 9%. Completato il lungo percorso di ristrutturazione, il gruppo di piazza Gae Aulenti sembra avere le idee chiare di come creare ulteriore valore anche alla luce del nuovo scenario che si va delineando, con tassi di interesse attesi in ulteriore discesa nei prossimi trimestri e quindi condizioni meno favorevoli per le banche dopo le «vacche grasse» degli ultimi due anni che hanno portato a lauti margini di interesse e utili record.
L'M&A può quindi rappresentare la risposta del settore bancario alle sfide future. «Pensiamo che ci sia spazio, data la frammentazione del mercato, per aggiungere ulteriore valore consolidandosi», è l'Orcel pensiero. Nei piani del banchiere romano c'è, una volta conquistato il controllo del secondo istituto tedesco, di fonderlo con le attuali attività di Unicredit in Germania (Hvb), estraendo più sinergie possibili.
La stessa Bce mostra un certo interesse a quanto messo in moto da Unicredit. Al momento ci sono poche banche paneuropee e «il consolidamento bancario a livello europeo è qualcosa che da più parti è auspicato da tempo, sarà interessante vedere come questo processo si attuerà», ha commentato ieri la presudente Christine Lagarde.
Chiaramente la mossa di Unicredit schiude uno scenario di consolidamento sia a livello continentale che in Italia. In primo luogo, come sottolinea anche l'agenzia di rating S&P, non si possono escludere in questa fase delle contromosse da parte di altri istituti che potrebbero uscire allo scoperto per innescare una battaglia per il controllo di Commerzbank. In tal senso è subito circolato il nome della francese Bnp Paribas.
L'avanzata in terra tedesca di Unicredit ha inevitabili ricadute sul risiko domestico. Dopo una prima reazione negativa della Borsa su Banco Bpm - in passato più volte accostato a Unicredit - ieri il titolo di Piazza Meda è scattato al rialzo (+2,9%) complice anche la promozione da parte di Jp Morgan che vede l'istituto guidato da Giuseppe Castagna come potenziale preda pregiata nel risiko domestico, con la francese Credit Agricole tra i potenziali interessati.
Sempre caldo è il capitolo Mps con il Tesoro pronto ad andare avanti nell'iter di cessione di un'ulteriore quota, anche se gli advisor starebbero consigliando al Tesoro di aspettare per portare a casa una valutazione maggiore. Intanto, la banca senese potrebbe acquistare le minorities della joint venture assicurativa con Axa così da portare all'interno la fabbrica prodotto.
Mossa che gli analisti vedono come propedeutica a una partnership con Unipol, ponendo potenzialmente le basi per il terzo polo bancario coinvolgendo anche Bper Banca e la Popolare Sondrio (entrambe partecipate dal big guidato da Carlo Cimbri).
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