Super-Mediaset, ecco lo statuto anti-ribaltone

La holding Mfe avrà un cda blindato. La Borsa promuove il titolo: +2,9%

Super-Mediaset, ecco lo statuto anti-ribaltone

A prova di ribaltone e di qualunque manovra di ostruzionismo che possa bloccare l'espansione del gruppo. È questo il ritratto di MediaForEurope, la nuova holding con sede legale in Olanda, in cui andranno a fondersi per incorporazione Mediaset e Mediaset Espana. L'obiettivo è presto detto: quello di intraprendere, anche grazie a una gestione più flessibile della società, la via paneuropea da tempo accarezzata dall'ad Pier Silvio Berlusconi. E il mercato apprezza: Mediaset ha chiuso la seduta a 2,97 euro in rialzo del 2,4% e sopra ai 2,77 euro fissati come soglia di recesso. È proprio grazie agli strumenti e agli istituti garantiti dal diritto societario olandese che MediaForEurope punta a schivare i rischi di «ingessature» nella gestione del gruppo, speculazioni di raider non sempre interessati all'aspetto industriale e tentativi di «golpe», assicurando alla finanziaria quella stabilità necessaria a intraprendere un percorso così impegnativo.

In dettaglio il cda MediaForEurope sarà eletto sulla base di una lista vincolante predisposta dal cda uscente e non del voto di lista, aumentando di conseguenza la managerializzazione del gruppo. L'assemblea degli azionisti potrà comunque rigettare la lista del cda uscente, ma per farlo occorrerà raccogliere attorno a questa vertenza un consenso molto ampio: una maggioranza pari ai due terzi dei voti espressi dal consesso dei soci. Non solo. Le maggioranze saranno determinante dai titoli a voto maggiorato che premiano gli azionisti di lungo periodo a scapito dei raider e di una pura speculazione finanziaria. Dal 15 luglio al 26 agosto, a ridosso dell'assemblea chiamata il 4 settembre a deliberare il via libera alla fusione per incorporazione di Mediaset e Mediaset Espana in MediaForEurope, gli azionisti delle due società potranno richiedere i titoli a voto speciale A del nuovo gruppo (che godono di tre diritti di voto) vincolandosi a non vendere per tre anni. La prima assegnazione di azioni a voto speciale «A» avverrà trenta giorni dopo la data di efficacia della fusione. Chi deciderà di mantenere la partecipazione per altri due anni vedrà salire ulteriormente, a cinque, i propri diritti di voto (titoli a voto speciale «B»), mentre chi li manterrà per un altro triennio avrà diritto a dieci voti (titoli a voto speciale «C»). È stata infine confermata anche per MediaForEurope la possibilità del cda di sospendere i diritti di voto e i diritti di partecipazione in assemblea nei casi in cui la quota detenuta contrasti con un provvedimento da parte delle autorità deputate. Proprio grazie a questa regolamentazione Mediaset ha sbarrato le porte assembleari a Vivendi (azionista al 28,8% del capitale) dopo il pronunciamento dell'Agcom del 2017 che aveva accertato la violazione della normativa per la contestuale solida presenza dei francesi in Tim e Mediaset.

Se tutto andrà come previsto, il nuovo titolo nato dovrebbe approdare sul listino intorno agli inizi di dicembre. In tempo per lo shopping natalizio promesso agli azionisti grazie a 100 milioni di cedole e al buyback da 280 milioni una volta conclusa l'operazione

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