"Il Tap comincerà a funzionare nel 2020". Marco Alverà, amministratore delegato di Snam, non ha dubbi. "Il 26 ottobre è arrivato il benestare del premier Conte e sono ripresi i lavori" per il completamento dell'opera, ha detto questa mattina in conferenza stampa. Dunque il gasdotto, oggi completato all'80%, si farà e nel giro di due anni arriverà il "primo gas".
Durante la presentazione del piano industriale Snam per il periodo 2018-2022, Alverà ha ricordato che il gruppo di San Donato Milanese ha una quota del 20% nel Tap, rilevata quando l'opera era già avviata. Da allora - era la fine del 2015 - Snam ha "insistito per cercare di migliorare il più possibile il dialogo con territorio" e per "spiegare localmente i benefici che porta il Tap dal punto di vista ambientale ed economico". Ma le proteste dei comitati No Tap non si sono fermate e ora hanno un nuovo bersaglio: il Movimento 5 Stelle, che in campagna elettorale aveva promesso di bloccare l'opera. "M5S è contrario a Tav e Tap", aveva detto Alessandro Di Battista ancora ad agosto. Poi le cose sono cambiate.
Anche Luigi Di Maio è intervenuto in mattinata. Il capo politico del Movimento prova a smarcarsi: "Sulla Tap non ho mai detto che era un'opera strategica, ho detto che la differenziazione delle fonti di approvvigionamento energetico è strategica e ho sempre detto che la Tap non è strategica, si tratta di un'analisi costi-benefici e delle penali che dovremmo pagare per impegni presi da quelli di prima".
Nel corso della conferenza stampa, Alverà ha ricordato che "il 75% dei finanziamenti per il Tap arriverà entro fine anno".
Inoltre "sono stati firmati contratti per oltre oltre 1 miliardo di euro con gli shipper", cioè i vari soggetti che importano o producono gas. A livello europeo, conclude l'ad di Snam, il Tap "aumenterà le fonti di approvvigionamento e farà crescere la concorrenza, con conseguente abbassamento del prezzo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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