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Tasi, aumentano le aliquote. Come vengono spesi i soldi?

Nuovo salasso sulla casa. Il prelievo base della Tasi sia quasi raddoppiato. Ma dove finiscono tutti i soldi che versiamo ai Comuni?

Tasi, aumentano le aliquote. Come vengono spesi i soldi?

La spending review, il patto di stabilità interno e i tagli ai trasferimenti stradali rendono la vita difficile ai Comuni. E si sa, purtroppo, che quando i sindaci sono alle strette non vedono altro modo di far quadrare i conti se non attraverso le tasse immobiliari. I primi cittadini hanno fino al 10 settembre per approvare e comunicare le proprie delibere al dipartimento delle Finanze.

Un'indagine del Caf Acli, per Il Sole 24 Ore, rivela come l'aliquota media sulla prima casa è all'1,94 per mille. Quasi raddoppiato, dunque, il livello base dell'1 per mille. La ricerca analizza un campione formato da poco più di 4mila delibere. Il risultato è che l'85% dei Comuni applica il tributo sulla prima casa, mentre il 51% lo chiede anche per altri immobili, compreso quelli affitatti. Inoltre, lo studio rivela alcune tendenze: il 15% dei Comuni analizzati ha esonerato il pagamento della Tasi per l'abitazione principale, i restanti (l'85%) hanno quasi raddoppiato la tassa sulla prima casa e 474 Comuni hanno più che duplicato l'imposta con l'aliquota al 2,5 per mille.

Il governo, istituendo la Tasi, è stato chiaro: i primi cittadini hanno l'obbligo di indicare dettagliatamente l'incasso che ricevono riscuotendo la tassa e l'uso che ne viene fatto. Dunque come vengono impiegati quest soldi? La risposta è ardua perché la quasi totalità dei Comuni non rispetta l'ordinanza. I dati ci sono ma decifrarli nei bilanci è molto complicato. L'ha fatto, però, il Servizio politiche territoriali della Uil che ha analizzato i documenti contabili di Roma, Milano, Torino, Genova, Bologna, Venezia, Firenze e Napoli. Il risultato, dovuto alla scarsa trasparenza dei bilanci, è poco limpido. Nella capitale c'è già confusione sull'effettivo importo da ricevere. Nel regolamento, infatti, viene indicato che la città dovrebbe incassare 572 milioni, ma nel bilancio di previsione sono indicati 636 milioni di introiti. Fermo restando la disorganizzazione interna al Comune, le cifre risultano così impiegate: 300 milioni alla "mobilità e ai trasporti" e 47 alla "manutenzione stradale, del verde pubblico e illuminazione". Milano, invece, dovrebbe incassare 165 milioni e di questi 77 saranno destinati all'ordine pubblico e alla sicurezza, 57 milioni andranno ai trasporti e 18 all'ambiente. Torino, secondo il bilancio, dovrebbe ottenere 136 milioni di euro: 71 andranno ai vigili, 18 all'illuminazione e un milione verrà utilizzato per le fontanelle. Napoli non indica quanto dovrebbe incassare e neanche indica la ripartizione dei soldi, si sa soltanto che con la Tasi finanzierà "l'ambiente, le strade, l'edilizia, l'anagrafe, la sicurezza, l'assistenza e il commercio". Firenze, invece, dovrebbe incassare 40 milioni.

Metà andranno alla polizia locale e all'ambiente, 14 ai servizi socio-assistenziali e 282mila euro ai servizi bibliotecari. Bologna e Genova, che incasserebbero rispettivamente 48 e 73 milioni, riservano una parte degli introiti al "costo degli organi istituzionali". In altre parole gli stipendi dei sindaci e dei consiglieri comunali.

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