Tasi, l'aumento della vergogna

Governo orientato a consentire ai Comuni di innalzare l’aliquota della Tasi dall’attuale 2,5 per mille al 3 per mille. La stangata colpirà il 70% dei proprietari di case. Forza Italia inchioda Alfano: "Come puoi accettare una simile violenza?"

Tasi, l'aumento della vergogna

Mentre i sindaci di Imola e Ravenna scrivono al segretario del partito democratico Matteo Renzi chiedendo una una tantum sul gioco d'azzardo per evitare "l'inaudita stangata" della mini-rata Imu, e il ministro agli Affari regionali Graziano Delrio la boccia ritenendola condivisibile ma tecnicamente "inapplicabile", arriva in aula al Senato con il decreto Imu-Bankitalia la clausola di salvaguardia, ormai svuotata, che doveva supplire alle eventuali minori entrate dalla sanatoria sui giochi. All'orizzonte si profila una stangata senza precedenti che Forza Italia stima intorno ai 30 miliardi di euro. Una batosta generata dall'aumento delle aliquote massime della Tasi e di cui il presidente dei deputati azzurri Renato Brunetta chiede conto al vicepremier Angelino Alfano: "Sei stato eletto per cancellare l'Imu sulla prima casa e invece ci farai pagare di più. Per un mese ti hanno fatto credere che avessi vinto la battaglia, invece si preparano a fregarti".

Le aliquote massime della Tasi

La maggioranza ha deciso che non chiederà modifiche al testo del decreto Imu-Bankitalia. I tecnici di via XX Settembre sono al lavoro per formulare entro questa sera il testo di un emendamento da presentare in Aula che introduca i nuovi tetti alle aliquote Tasi e posticipi la prima rata da gennaio a giugno. "Stiamo ragionando nel governo per trovare una soluzione in giornata", ha assicurato il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta all'Adnkronos. "L'Imu torna sotto mentite spoglie, attraverso la Tasi", ha commentato il presidente della commissione Finanze della Camera Daniele Capezzone. Il prelievo massimo, attualmente al 2,5 per mille, potrebbe salire al 3 per mille per la prima casa e all’11,1 per le seconde, quindi 0,5 per mille in più rispetto al precedente regime. La nuova rimodulazione dovrebbe portare nelle casse dei Comuni a maggiore densità demografica fino a 700 milioni di euro che andrebbero a sommarsi agli oltre 500 milioni stanziati dalla legge di Stabilità. Ne deriva che il gettito derivante dalla tassazione sulle prime case ammonterà a 3 miliardi di euro (solo uno in meno rispetto ai 4 miliardi di Monti) e quello derivante dalle seconde case supererà i 27 miliardi di euro. Totale: oltre 30 miliardi di euro. Un calcolo fin troppo ottimista dal momento non tiene conto della Tari né della reintroduzione dell'Irpef sulle seconde case. Secondo la Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari, gli aumenti della Tasi interesseranno oltre il 70% dei proprietari di case medie e piccole. "Una patrimoniale di fatto", ha chiosato Brunetta chiedendo ad Alfano come può "accettare una simile violenza".

Il decreto Imu-Bankitalia

Il decreto Imu-Bankitalia prevede che i mancati incassi previsti dalle definizioni agevolate dei giudizi di responsabilità amministrativo-contabile dei concessionari dei giochi, quantificati dal governo in 600 milioni di euro, e da quella riferita al maggior gettito Iva pertinente al pagamento dei debiti pregressi della Pubblica amministrazione da versare nell'anno corrente, stimato in 925 milioni di euro, devono essere compensati con entrate alternative. Non solo. Chiedendo chiarimenti al governo sul coordinamento delle norme, il servizio Bilancio di Palazzo Madama ha fatto notare che un apposito decreto del dicastero dell'Economia ha fatto scattare autonomamente la clausola, dopo che alla fine di novembre dal capitolo giochi risultavano entrate a consuntivo di circa 340 milioni di euro e dall'Iva circa 540 milioni. Per il periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2013 e per il successivo si è incrementato l'acconto Ires di 1,5 punti percentuali.

Con provvedimenti adottati lo scorso 24 dicembre, l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha disposto un aumento delle aliquote di accisa dal primo marzo 2014 sulla birra, sui prodotti alcolici intermedi e sull'alcole etilico, sulla benzina, sulla benzina con piombo e sul gasolio usato come carburante.

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