Telecom rilancia sul Brasile e dice "sì" all'asta frequenze

Offerte per il 4G a fine mese, ma il quarto gestore Oi non parteciperà. Per gli analisti potrebbe essere in vista un consolidamento del mercato

Oi, quarto operatore di telefonia mobile in Brasile
Oi, quarto operatore di telefonia mobile in Brasile

C'è aria di consolidamento nelle tlc brasiliane. Questo, secondo gli analisti, è il segnale lanciato da Oi non partecipando all'asta frequenze Lte, ossia il 4G, del prossimo 30 settembre. In lizza ci sono invece Tim Brasil, la controllata di Telecom in Brasile, ma anche gli altri due diretti concorrenti, Claro e Vivo. E anche il gestore in fibra ottica Algar Telecom. «L'operatore mobile che non partecipa alle aste sulle frequenze è destinato a fronteggiare pressioni da parte dei concorrenti» ha detto un funzionario dell'Anatel, Authority per le tlc.

Domani per Telecom sarà il primo cda da quando Vivendi ha annunciato l'intenzione di acquistare la quota dell'8,3% del capitale in mano a Telefonica. La società italiana non dovrà più fronteggiare l'azionista spagnolo e dunque ha mano libera per operare in Sud America. Per questo potrebbe accadere che la vendita della sua controllata Argentina a Fintech, slittata al 26 settembre perchè mancavano le autorizzazioni antitrust, possa anche essere annullata. Del resto il prezzo fissato, 960 milioni di dollari, era stato giudicato troppo basso (visto che la società non ha debito e dispone di un'ottima cassa), da Marco Fossati che ha il 5% di Telecom tramite Findim. Parrebbe comunque che la trattativa non si chiuda, non per la mancanza del nulla osta antitrust, ma perchè la Fintech di David Martinez, in procinto di entrare nel cda di Mps, avrebbe chiesto uno sconto sul prezzo di circa 100 milioni. Ma l'ipotesi è impercorribile e dunque Telecom Argentina potrebbe restare a italiana.

Intanto Telecom si sta attrezzando di finanziare lo sviluppo in Brasile con la vendita delle torri trasmissive in quel paese, valutate circa 750 milioni di euro. La situazione è fluida e le notizie si rincorrono. Se alcuni giorni fa pareva imminente l'offerta da 10 miliardi di euro per Tim Brasil da parte di Btg Pactual per poi farne «spezzatino» tra i concorrenti Claro, Vivo e Oi, ora una voce indica che il governo italiano potrebbe intervenire per impedire la vendita della controllata brasiliana tramite l'intervento del fondo strategico italiano.

Intanto in Borsa a Milano Telecom, in una giornata difficile, ha chiuso invariata a 0,888 euro in scia alle indiscrezioni sulla possibile quotazione delle sue torri di trasmissione nel 2015.

«Lo spin off e la vendita delle torri è un'operazione di «sale and lease back»: «il valore sarà tanto più alto quanto maggiore sarà il canone che la stessa Telecom riconoscerà alla nuova società» ha spiegato Equita in un report, confermando il rating «buy» e il target price a 1,02 euro sul titolo.

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