Ogni giorno che passa verifichiamo come tutto stia cambiando. Le certezze di ieri sono venute meno. Si affacciano concetti nuovi come tentativi di risposte o anticipatori di risposte alle mutate esigenze della collettività. E il complesso quanto variegato mondo dell'economia e della finanza (strettamente collegato oggi più di ieri), come si dice in gergo ciclistico, «tira il gruppo». Perché chiamato a mettere ordine e ad offrire soluzioni innovative al tempo di una globalizzazione che procede tra luci ed ombre. Come la mossa di Stellantis di promuovere un'alleanza strategica entro in primi tre mesi del 2022 con brand del settore bancario quali Crédit Agricole, Santander e Bnp per rendere operativo nel 2023 un soggetto europeo nel leasing e noleggio di auto e di finanziamenti per la mobilità.
Ecco, dunque, una risposta a un mutamento culturale in atto. Infatti, sta divenendo consuetudine il passaggio dal concetto di proprietà di beni al concetto di utilizzo degli stessi. Nel mercato dell'automotive tale passaggio è in corso da ben prima che la vicenda della pandemia entrasse in scena. Ma è chiaro che adesso il fenomeno potrebbe assumere proporzioni assai più significative.
L'annuncio dell'accordo di Stellantis con tre famosi istituti di credito internazionali per rilanciare in forma nuova le formule del noleggio e del leasing (e dunque del credito) in Europa ne è un segnale forte. Constato che nell'operazione non è stata coinvolta alcuna banca italiana. Per un liberale, ovviamente, nessun problema. Tuttavia, non vorrei mai che la globalizzazione venisse a svilire il sano spirito patriottico (che non è mai chiusura).
Sarebbe motivo di preoccupazione se la sempre maggiore connessione globale fosse a scapito della Nazione. La patria è un valore da salvare e custodire con amore. Con la sua bella bandiera. E gli Alpini, veri patrioti che sempre ce lo ricordano.
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