Terna avanti tutta con la rete che porta l'elettricità al Nord

Procede l'interconnessione Sicilia-Sardegna-Penisola. Crescono utili e ricavi con investimenti a quota 1,5 miliardi

Terna avanti tutta con la rete che porta l'elettricità al Nord
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Numeri solidi sul fronte di utili e ricavi per Terna che accelera sugli investimenti per una rete elettrica sempre più capillare, green ed efficiente. A licenziare il bilancio dei nove mesi, la neo ad e dg Giuseppina Di Foggia approdata a Terna in maggio con la mission di spingere sullo sviluppo (anche digitale) delle attività regolate a servizio della transizione energetica. «In linea con il nostro ruolo di registi green abbiamo impresso una ulteriore accelerazione agli investimenti a favore di un sistema elettrico sempre più efficiente e affidabile: oltre 600 milioni di euro nel terzo trimestre e 1,4 miliardi di euro dall'inizio del 2023», ha detto la top manager. Una serie di risorse che, con la digitalizzazione della rete, sono «un fattore cruciale per l'integrazione delle fonti rinnovabili, per il raggiungimento dei target di decarbonizzazione e per una maggiore sicurezza energetica dell'Italia».

Tra i principali progetti di investimento in corso, figurano l'avanzamento del Tyrrhenian Link (cavo di interconnessione tra Sicilia, Sardegna e Penisola), con l'avvio sul ramo Est delle attività iniziali di cantierizzazione e l'inizio della realizzazione dei cavidotti terrestri entro la fine dell'anno.

Inoltre, tra le principali infrastrutture della Rete di Trasmissione Nazionale si prevede, entro la fine dell'anno, l'entrata in esercizio dell'elettrodotto Paternò-Pantano, in Sicilia, e della stazione di Pantano. Nell'ultimo trimestre dell'anno proseguiranno anche gli interventi per la nuova rete elettrica dei Giochi Olimpici e Paraolimpici Milano-Cortina 2026 con l'obiettivo di incrementare, con opere a ridotto impatto paesaggistico, l'affidabilità energetica nei luoghi interessati dall'evento.

Guardando ai numeri, Terna ha archiviato i primi nove mesi dell'anno con ricavi a 2,24 miliardi di euro (1,99 miliardi nei primi nove mesi del 2022), in rialzo del 12,8%. Bene anche l'utile di gruppo pari a 641,7 milioni (da 586,9 milioni), in rialzo del 9,3%. Il valore dell'Ebitda, per la prima volta, si è attestato sopra 1,5 miliardi.

Un risultato dovuto prevalentemente alla crescita delle attività regolate, ascrivibile principalmente all'incremento della Regulatory asset base (Rab, una sorta di remunerazione fissa) e agli effetti dei meccanismi incentivanti.

Positivo anche il contributo delle attività non regolate che riflettono, in particolare, l'incremento dei ricavi in ambito industriale di

alcune controllate: il Gruppo Brugg Cables, il Gruppo Tamini e, in ambito Energy Solutions, il Gruppo LT.

Con i conti è stato deciso un acconto sul dividendo ordinario dell'esercizio 2023 pari a 11,46 centesimi (+8 per cento).

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