I ministri delle Finanze del G7 hanno trovato un accordo per introdurre un tetto massimo al prezzo del petrolio greggio e dei prodotti petroliferi di origine russa. Questo è quanto si legge in una dichiarazione congiunta diramata al termine dell'incontro.
Il costo massimo iniziale verrà stabilito sulla base di"una serie di input tecnici e sarà deciso dall'intera coalizione prima della sua attuazione", garantiscono i firmatari dell'accordo, stabilendo altresì che il livello dei prezzi, "comunicati pubblicamente in modo chiaro e trasparente" potrà essere rivisitato qualora ciò si renda necessario. "Miriamo ad allineare l'attuazione con la tempistica delle misure correlate all'interno del sesto pacchetto di sanzioni dell'Ue", dichiarano i ministri, secondo quanto riportato da Reuters.
"Sul tetto al prezzo del petrolio, vogliamo costruire una coalizione ampia, oltre il G7, vogliamo convincere tutti i paesi dell'Ue e anche oltre", ha poi aggiunto il ministro delle finanze tedesco Christian Lindner, come riferito da Ansa. L'importante "è che si raggiungano buoni risultati velocemente. I G7 vogliono il tetto al prezzo del petrolio". "La Russia sta attualmente realizzando alti profitti dall'esportazione di materie prime come il petrolio e vogliamo opporci con decisione", ha precisato ancora."Il price cap è specificamente progettato per ridurre le entrate della Russia e la sua capacità di finanziare la sua guerra di aggressione, limitando l'impatto della guerra russa sul mondo, in particolare sui paesi a basso reddito", ha concluso Lindner.
I commenti
"Accordo al G7 Finanze per un tetto al prezzo del petrolio russo", ha commentato su Twitter il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni. "Sopra quel prezzo, non potrà entrare nell'intera area G7. Ora allargare il sostegno europeo e globale al price cap", ha aggiunto in conclusione, "contro gli extra profitti destinati alla guerra e per ridurre i prezzi dell'energia".
Il tetto sui prezzi dovrebbe pertanto entrare in vigore più o meno in linea con i tempi degli embarghi dell'Unione europea sulle importazioni di petrolio russo, ovvero il 5 dicembre per il greggio e il 5 febbraio per i prodotti raffinati.
"Il tetto al prezzo del petrolio russo è uno degli strumenti più potenti per combattere l'inflazione", ha dichiarato invece in un comunicato stampa la segretaria al Tesoro statunitense Janet Yellen. Agendo in questo modo "il G7 ha compiuto un passo avanti fondamentale per raggiungere il nostro doppio obiettivo di abbassare le pressioni sui prezzi energetici e negare a Putin i ricavi per finanziare la sua brutale guerra in Ucraina".
Le dichiarazioni di von der Leyen e Medvedev
"Il mercato elettrico non è più funzionale perché gravemente sconvolto dalla manipolazione di Putin", ha detto stamani, a margine di un incontro tra i parlamentari conservatori della Csu/Cdu in Germania, il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. "È per questo che dobbiamo fare un passo avanti. Prima di tutto, la massima priorità è il risparmio energetico. C'è troppa poca energia a livello globale. Putin preferisce bruciare il gas piuttosto che fornirlo contrattualmente all'Europa o ad altre regioni", ha aggiunto von der Leyen, "quindi risparmiare energia con saggezza, soprattutto nelle ore di punta, in modo da non aver bisogno di gas".
Il gas russo "non ci sarà più" in Europa se l'Unione europea dovesse imporre come minacciato il price cap.
Lo spiega senza giri di parole il vice capo del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, stando a quanto riportato dalla Tass. Commentando la richiesta di introdurre un tetto massimo per i prezzi del gas russo, Medvedev ha avvertito: "Sarà come per il petrolio. Semplicemente non ci sarà più gas russo in Europa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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