Tim, Vivendi "soddisfatta" del ricambio

Governo alla finestra sul destino della rete. Il nodo dell'offerta Kkr

Tim, Vivendi "soddisfatta" del ricambio

La nuova governance di Tim, dopo il passo indietro dell'ex ad Luigi Gubitosi al termine del cda fiume di venerdì scorso, ha soddisfatto Vivendi, primo azionista dell'operatore telefonico con 23,75% e soprattutto da tempo al lavoro per un ricambio al vertice tanto da sollecitare un'integrazione dell'ordine del giorno ad hoc nell'ultimo board.

La «soddisfazione», trapelata da fonti vicine al gruppo francese (che fa capo a Vincent Bolloré ed è guidato da Arnaud de Puyfontaine, consigliere di Tim) non significa che i transalpini si accontentino dell'avvicendamento aprendo le braccia all'offerta di Kkr che renderebbe ancor più evidente la minusvalenza latente nella partecipazione. Anche il passaggio delle deleghe operative al Cco di Tim Brasil, Pietro Labriola, neodirettore generale e di quelle detenute da Gubitosi al presidente Salvatore Rossi cambia poco per il fondo Usa. Sarà il comitato ad hoc presieduto da Rossi e guidato dalle consigliere indipendenti Sapienza, Romagnoli e Moretti a valutare l'offerta di Kkr (0,50 euro per azione) e, per il momento, non si profilano strategie alternative per valorizzare ulteriormente un gruppo, già impegnato a valutare gli scostamenti dal budget degli ultimi risultati finanziari. Per ora il governo non ha preso posizione ma in settimana il ministro dell'economia Daniele Franco e il titolare dello sviluppo, Giancarlo Giorgetti, dovrebbero effettuare una prima valutazione anche per tutelare l'asset strategico rappresentato dalla rete.

Preoccupazioni che ieri sono state espresse a livello sindacale e politico. «Stiamo rischiando di non sfruttare la potenzialità degli investimenti che abbiamo da fare. Penso alla vicenda Tim, alla vicenda Ilva, a tutto il settore della mobilità e al settore delle energie rinnovabili. Siamo di fronte a quella fase dove c'è bisogno di fare politica industriale che da 20 anni il nostro paese non fa», ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che seguirà la manifestazione sindacale di domani indetta per la salvaguardia dei livelli occupazionali.

«Quando si tratta di un'azienda così importante non si può che essere preoccupati», ha dichiarato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, sottolineando che «il tema della tenuta occupazionale è una questione che deve essere sempre tenuta presente nelle discussioni e nei confronti che riguardano una grande azienda».

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