Il "trucchetto" di Apple: con le filiali all'estero paga meno tasse

Il New York Times insinua che il colosso informatico riesca a versare meno all'Erario aprendo le consociate in Stati in cui le imposte sono minime

Il "trucchetto" di Apple: con le filiali all'estero paga meno tasse

Come fa Apple a guadagnare tanti solidi? Aprendo filiali e consociati in Stati in cui le tasse sono praticamente nulle, come ad esempio in Nevada. L'insinuazione arriva dal New York Times che spiega come solo quest’anno - tecnicamente senza evadere o eludere neanche un centesimo - il colosso sarebbe riuscito a risparmiare 2,4 miliardi di dollari.

Secondo uno studio dell'ex economista al dipartimento del Tesoro Usa Martin Sullivan, infatti, l’azienda ha pagato un totale di 3,3 miliardi di dollari di tasse su 34,2 miliardi di utili (versando quindi all'Erario il 9,8%). Al contrario il colosso della grande distribuzione Wal-Mart ha versato 5,9 miliardi di dollari su 24,4 miliardi di utili (il 24%).

La Apple, però, risponde di aver "condotto tutte le sue attività con gli standard etici più alti, rispettando le leggi e i principi contabili applicabili" e aggiunge di pagare negli Usa un "enorme quantitativo" di tasse.

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