Il piano di Draghi: che cosa accade ora su Superbonus

Il Premier Mario Draghi ha presentato alla Camera il nuovo Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Dal Superbonus agli assegni per i figli, passando per grandi investimenti su infrastrutture scolastiche e altre manovre a sostegno dei giovani: ecco come verranno impiegati i circa 248 miliardi di euro.

Il piano di Draghi: che cosa accade ora su Superbonus

Il potere e l'appeal del "whatever it takes" continua a fare breccia nelle casse dell'Unione Europea: il Premier Mario Draghi ha presentato il nuovo Piano nazionale di ripresa e resilienza è stato presentato alla Camera, un insieme di riforme, investimenti e misure a sostegno dei cittadini pronto - appunto - a garantire la più veloce ripresa di un'Italia messa ulteriormente in ginocchio dalla pandemia. Un totale di circa 248 miliardi di euro, tra quelli previsti grazie al Recovery Fund e quelli recuperati dal Piano complementare e dal Fondo sviluppo e coesione. Come riportato nel dettaglio dal Corriere della Sera, infatti, ai 191,5 miliardi in arrivo da quest'anno fino al 2026 si aggiungono altri 30,6 miliardi stanziati entro il 2032 (Piano Complementare del Def) e 15,5 miliardi recuperati dal reintegro delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione. A questi, altri 13 miliardi tra il 2021 e il 2023 saranno - poi - garantiti dal programma React-Eu. Ma come verranno spesi nel dettaglio questi soldi?

Superbonus fino al 2022

Una delle misure più rilevanti del nuovo PNRR è il prolungamento del Superbonus 110% fino al 2022, al 2023 se si tratta di case popolari. Stiamo parlando, naturalmente, dell'agevolazione già inserita nel Decreto Rilancio relativa alla possibilità di ottenere il 110% della detrazione delle spese sostenute a partire dal 1° luglio 2020 per tutti gli interventi edilizi di "miglioria energetica, di interventi antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici". Il Premier Draghi ha specificato come, tra PNRR e Fondo complementare, saranno oltre 18 i miliardi a disposizione di questa agevolazione, esattamente la stessa cifra garantita dal governo precedente. Prendendo - poi - in considerazione ti dati relativi alla sua applicazione nel 2021, l'impegno del governo è quello di a inserire nella Legge di bilancio 2022 una proroga del Superbonus per il 2023.

Sguardo attento ai giovani

Sono i bambini e - più in generale - i giovani i soggetti a cui il nuovo Piano nazionale volge maggiormente lo sguardo: saranno 4,6 i miliardi stanziati per la costruzione di nuovi asili nido, scuole materne e servizi di educazione e cura per la prima infanzi, circa un miliardo la cifra prevista - poi - per l'estensione del tempo pieno nelle scuole primarie, una misura ovviamente a favore delle famiglie. Sarà un miliardo di euro la cifra stanziata, invece, per la promozione delle competenze in ambito tecnico-scientifico, 400 milioni - invece - quelli volti a favorire l’imprenditorialità femminile. A questi si aggiungono altri 600 milioni con l'obiettivo di rafforzare il sistema duale tra istruzione e formazione volta a favorire l'inserimento nel mondo del lavoro.

Uno sguardo ampiamente rivolto ai giovani confermato anche dai circa 1,8 milioni garantiti per incentivare la creazione di nuove imprese da parte di chi ha meno di 35 anni. A questi, poi, si aggiungono le garanzie statali messe a disposizione per quanto riguarda i mutui: "Per aiutare i giovani a contrarre mutui per acquistare una casa - ha detto il Premier Draghi alla Camera - sarà possibile non pagare un anticipo grazie a una garanzia statale appositamente rivolta ai giovani".

650 milioni di euro verranno impiegati per potenziare il "Servizio Civile Universale" per i giovani tra i 18 e i 28 anni, un miliardo - invece - per la costruzione di strutture sportive per i giovani, tra cui nuove palestre e attrezzature sportive nelle scuole.

L'assegno unico per i figli

Novità anche per quanto riguarda le famiglie, con l’assegno unico che diventerà lo strumento centrale e onnicomprensivo per il sostegno alle famiglie con figli: 20 miliardi quelli recuperati dal governo dalle vecchie misure messe negli anni al servizio delle famiglie, a questi se ne aggiungono altri 6. Una tematica, quella del sostegno alla famiglia, molto cara al Presidente del Consiglio, che anche nel suo discorso alla Camera ci ha tenuto a ricordare come il tasso di fecondità dell'Italia sia uno dei più bassi d'Europa: 1,3 figli per donna la media italiana, nettamente inferiore alla media europea di 1,6. L'obiettivo, in tal senso, è sostenere la natalità.

Priorità al Mezzogiorno

Percentuali importanti quelle che riguardano la disposizione "geografica" dello stanziamento di questi fondi: 82 miliardi sui 206 ripartibili secondo il criterio del territorio saranno, infatti, destinati al sud Italia: si parla, quindi, del 40% del totale, circa il 50% per gli investimenti relativi alle infrastrutture, per cui sono 26 i miliardi destinati al Mezzogiorno. L'attenzione - in questo senso - è maggiormente volta allo sviluppo della linea ferroviaria ad alta velocità della tratta Salerno-Reggio Calabria, qualcosa che, sicuramente, segnerebbe una vera svolta in campo di mobilità.

Sempre con un occhio attento al sud, saranno - poi - 23 i miliardi destinati all'economia circolare, alla transizione ecologica, alla mobilità sostenibile e la tutela del territorio e della risorsa idrica. "Stimiamo che l’incremento complessivo del Pil del Mezzogiorno negli anni 2021-2026 sarà pari a quasi 1,5 volte l’aumento del PilL nazionale", così ha dichiarato il Premier Mario Draghi.

Le altre misure

Priorità massima ad una riforma della giustizia, con l'obiettivo unico di accorciare i tempi della giurisdizione italiana - tra le più lente di tutta Europa. L'obiettivo sarà quello di garantire una riorganizzazione degli uffici giudiziari e la creazione di un Ufficio del processo a supporto della magistratura. A questo si aggiunge, poi, l'approvazione del processo telematico per la giustizia civile, una misura già chiesta negli ultimi mesi dal Senato.

Sguardo rivolto al green nel nuovo Piano nazionale, con il 40% dei fondi stanziati da Recovery Fund e Fondo

complementare che saranno destinati proprio ai progetti a sfondo ecologico (circa 70 milioni tra verde e transizione ecologica), il 27% - invece - sarà stanziato per i progetti di innovazione tecnologica.

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