Ubs si lascia alle spalle il salvataggio Credit Suisse ma vede lo spettro Borse

Utile a 1,14 miliardi. Ermotti: "Le vendite estive una spia che i mercati sono fragili"

Ubs si lascia alle spalle il salvataggio Credit Suisse ma vede lo spettro Borse
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Ubs batte le attese degli analisti e chiude in utile il periodo aprile-giugno dopo due trimestri consecutivi di perdite a causa del salvataggio di Credit Suisse. In particolare, il risultato netto del secondo trimestre è stato pari a 1,14 miliardi di dollari (528 milioni il consensus), mentre il primo semestre ha registrato un utile netto pari a 2,9 miliardi di dollari (28,4 miliardi nell'analogo periodo 2023). Nel trimestre i ricavi del gruppo guidato dal Ceo Sergio Ermotti (in foto) sono stati pari a 11,9 miliardi di dollari con 27 miliardi di dollari di nuovi asset in gestione. Le nuove attività nette nel primo semestre del 2024 sono state pari a 54 miliardi di dollari, in linea con la guidance di circa 100 miliardi l'anno fino al 2025. I ricavi di global banking sono aumentati del 55% rispetto all'anno precedente. «Siamo ben posizionati per raggiungere i nostri obiettivi finanziari e ritornare ai livelli di redditività che avevamo raggiunto prima che ci venisse chiesto di intervenire e stabilizzare Credit Suisse», ha sottolineato Ermotti. L'istituto zurighese ha confermato l'obiettivo di riacquisto di azioni per un massimo di un miliardo di dollari nel 2024 (467 milioni al 9 agosto).

Il sell-off della scorsa settimana sui mercati europei, secondo Ermotti, «è una spia della fragilità dei mercati ed è lecito aspettarsi un aumento della volatilità». Secondo il top banker, «gli Usa non si dirigono verso la recessione ma è possibile un rallentamento, gli indicatori macroeconomici non sono ancora chiari ma la Fed ha la capacità di intervenire e sostenere l'economia». Ermotti ha anche sottolineato la necessità di operatori finanziari più grandi e che «l'Europa è andata troppo avanti nel permettere questa frammentazione e questo adesso penalizza il suo sistema finanziario».

Invariati i piani di riduzione dell'organico. In Svizzera dovranno essere tagliati altri 3mila posti di lavoro e l'obiettivo sarà raggiunto principalmente attraverso prepensionamenti. Il processo non sarà avviato prima della fine del 2024 e si estenderà agli anni 2025 e 2026, ha indicato Ermotti. Nel secondo trimestre le attività ponderate per il rischio (rwa) sono state ridotte di 8 miliardi rispetto al periodo gennaio-marzo; nel confronto con lo stesso trimestre del 2023 la contrazione è superiore al 40%. Il processo sta proseguendo con l'ok di martedì scorso alla cessione delle attività ipotecarie statunitensi di Credit Suisse.

Gli obiettivi di taglio dei costi (7 miliardi di dollari a fine semestre, 55% dei 13 miliardi previsti) dovrebbero essere raggiunti entro fine 2024.

La Borsa ha premiato il turnaround di Ubs con un balzo del 5,3% a 26,45 franchi svizzeri che ha trascinato il comparto bancario europeo e italiano (PopSondrio e Bper le più brillanti a Milano).

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